“Le autorità francesi hanno scoperto una campagna di manipolazione di informazioni digitali contro la Francia con il coinvolgimento di attori russi; entità statali o affiliate alla Russia vi hanno partecipato attraverso la diffusione di informazioni false”, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna.
Nella sua dichiarazione, letta in un briefing il 13 giugno dalla portavoce del ministero degli Esteri Anne-Claire Legendre, si afferma che Parigi “sta lavorando a stretto contatto” con i suoi alleati “per fermare la guerra ibrida condotta dalla Russia”.
Secondo un rapporto pubblicato dal ministero degli Esteri francese, la campagna ha preso di mira i siti Web di numerose pubblicazioni nazionali francesi, nonché il sito Web del ministero degli Affari esteri e altri portali governativi, creando pagine “clone” di quelle originali.
La France-Presse osserva che, oltre alle pubblicazioni francesi Le Parisien, Le Figaro, Le Monde e 20 minutes, la campagna di disinformazione informatica russa ha colpito i tedeschi Frankfurter Allgemeine Zeitung, Der Spiegel, Bild e Die Welt, nonché una serie di media italiani.
“Il coinvolgimento delle ambasciate e dei centri culturali russi che hanno partecipato attivamente alla diffusione di questa campagna, in particolare attraverso i loro account istituzionali sui social network, è una nuova pagina della strategia ibrida che la Russia sta attuando per minare le condizioni per un dibattito democratico pacifico, e quindi per minare le nostre istituzioni democratiche”, si legge nel comunicato del Ministero degli Affari Esteri francese.
L’operazione di disinformazione era già stata documentata nel 2022, in particolare dall’organizzazione europea EUDisinfoLab e dal colosso americano Meta.
Quella in corso è la sua “seconda fase”, “ma con metodi più sofisticati volti a aggirare le contromisure e ad essere meno visibili”, ha spiegato a France-Presse una fonte delle strutture di sicurezza francesi.
Alla fine di settembre 2022, Meta aveva annunciato di aver interrotto con successo un’operazione per manipolare le informazioni sulla piattaforma Facebook, condotta dalla Russia. L’operazione era stata realizzata da due società di marketing russe, che hanno promosso sui social network articoli pubblicati su siti pirata. Le due società hanno speso circa 105.000 dollari per questo.
Dal punto di vista tecnico, si tratta di creare e pubblicare articoli fake su pagine identiche per aspetto ai siti ufficiali dei mass media popolari, ma con nome di dominio diverso (ad esempio con estensione .ltd invece di .fr). Questo tipo di frode informatica è chiamato “typesquatting”.
Inoltre, molto spesso l’inganno è reso ancor più efficace dal fatto che in tali siti falsi sono presenti collegamenti ipertestuali ad articoli reali dei mass media “piratati”. Questi materiali falsi vengono poi distribuiti attraverso i social media per aumentarne la “viralità”.
La campagna di disinformazione russa in Francia è stata rivelata dalle indagini condotte dal servizio speciale VIGINUM, creato nel 2021 sotto il governo francese per identificare e combattere i tentativi di interferenza straniera nella sfera digitale.
“Questa campagna di manipolazione delle informazioni, che VIGINUM monitora da più di un anno, mira a screditare il sostegno dell’Occidente all’Ucraina”, si legge nelle conclusioni pubblicate dal servizio di intelligence francese.
Come osserva VIGINUM, durante la campagna sono stati distribuiti “contenuti filorussi relativi alla guerra in Ucraina” che “svergognano i leader ucraini”.
VIGINUM identifica quattro temi principali nelle narrazioni di queste false pubblicazioni:
– inefficacia delle sanzioni contro la Russia, che gravano principalmente sugli Stati dell’UE e/o sui loro cittadini;
- Russofobia dei paesi occidentali;
- la barbarie delle forze armate ucraine e l’ideologia neonazista prevalente tra i dirigenti ucraini;
- conseguenze negative per i paesi europei dell’accoglienza dei rifugiati ucraini.
Il servizio francese VIGINUM riporta la scoperta di 355 nomi di dominio, che sono stati utilizzati per condurre una campagna di disinformazione russa.
Dalla fine di maggio 2023, questa operazione informatica ha raggiunto un nuovo livello, perché, come sottolinea il rapporto, gli aggressori hanno iniziato a pubblicare materiali che imitano le pubblicazioni del Ministero degli Affari Esteri francese.
“Abbiamo scoperto dozzine di nomi di dominio acquistati dai russi. Non conosciamo il loro obiettivo finale, ma questa operazione è stata molto ben coordinata e strutturata”.
La piattaforma iniziale dell’operazione si chiama RRN, Reliable Recent News (precedentemente chiamato Reliable Russian News) – un sito creato pochi mesi dopo l’inizio della guerra russa contro l’Ucraina, che ha pubblicato molti falsi, in particolare sulla cosiddetta “messa in scena” della strage di Bucha.
Questa operazione fa parte di una pratica consolidata e documentata di influenzare l’opinione pubblica condotta dalla Russia. Dopo l’invasione dell’Ucraina, Mosca punta sulle notizie false per minare il sostegno pubblico agli ucraini in Occidente.