Sono giorni cruciali per l’Italia e l’erigazione della terza rata del Pnrr (21 miliardi) da parte dell’Ue che, prima di procedere al bonifico, vuole però avere tutte le garanzie possibili. E da ieri è a Roma una squadra di tecnici della Commissione europea che ha l’obiettivo di verificare lo stato di avanzamento dei lavori affinché l’esecutivo possa accedere al Piano nazionale di resistenza e resilienza. Ma, per il Ministro degli Affari europei Raffaele Fitto questa ‘visita’ non deve portare ad affrettate conclusioni di ritardo sulla domanda: “Si tratta di un viaggio organizzato da tempo che si tiene ogni sei mesi in ogni Paese richiedente”. A gettare acqua sul fuoco, anche Nuyts Weerle, portavoce della Commissione europea che si occupa dei Pnrr nazionali: “Abbiamo – ha detto – un costante scambio costruttivo con tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, sull’attuazione dei loro piani”. Tale processo “prevede incontri regolari con tutti gli Stati membri interessati, che si svolgono sia fisicamente che virtualmente, per discutere i progressi compiuti”.
Un occhio anche alla quarta rata
Insomma, nessun ‘caso Italia’ da aprire agli atti: le persone inviate da Bruxelles, con a capo il direttore generale Celine Gauer, dovranno, entro il 16 giugno, fare una verifica sui 55 obiettivi collegati al Pnrr. Sarà anche l’occasione per portarsi avanti in merito alla quarta tranche (più di 15 miliardi di euro) la cui richiesta ufficiale dovrà pervenire entro al massimo la fine di giugno.
Le richieste di Fitto
Intanto ieri mattina il Ministro Fitto ha incontrato a Strasburgo il commissario Ue al Bilancio Johannes Hahn.
Tra i temi al centro del colloquio, la revisione del Quadro finanziario pluriennale alla luce del documento di posizione del governo italiano, frutto di un lavoro condiviso con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e le diverse amministrazioni. Fitto ha sottolineato la necessità di una revisione mirata del bilancio europeo all’altezza delle sfide, dal rafforzamento dell’autonomia strategica e della competitività “delle nostre economie, al ruolo della dimensione esterna in materia di migrazione”. Il ministro ha poi indicato le priorità del governo italiano non solo nella necessità di mobilizzare nuove risorse per la creazione di un Fondo di sovranità ambizioso, ma anche nella garanzia di un uso flessibile di quelle esistenti. Fitto ha espresso la volontà di una piena collaborazione dell’esecutivo per giungere in tempi rapidi a una definizione della revisione di medio termine.