sabato, 23 Novembre, 2024
Economia

Povertà, torna a salire il disagio sociale. Confcommercio: incertezza e inflazione frenano i consumi. Bene il mercato del lavoro

L’incertezza e l’inflazione fanno risalire ad aprile l’indice del disagio sociale. A indicare le cifre e a riflettere sulle difficoltà di una parte delle famiglie è l’Ufficio Studi di Confcommercio, che segnala come il Misery Index Confcommercio torna a crescere dopo il lieve calo del mese precedente attestandosi a quota 16,7. “Effetto della ripresa dell’inflazione”, osserva l’Ufficio studi, “relativa ai prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e di un lieve miglioramento della disoccupazione”.

Luci e ombre, lavoro e povertà

“Nel mese di aprile, infatti, il mercato del lavoro ha continuato a mostrarsi vivace”, annota l’Ufficio studi, “con il tasso di disoccupazione ufficiale sceso al 7,8% e quello esteso all’8,6%. Mentre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto”, osserva la Confederazione, “sono aumentati del 7,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, in aumento rispetto al mese precedente. Da rilevare, comunque, che le prime stime di maggio segnalano”, prosegue l’Ufficio studi, “un rallentamento del tasso di crescita al 7,1%, sempre su base annua”.

Tornano i timori

“Pur confermando la solidità del processo di rientro, i dati degli ultimi mesi”, commenta l’Ufficio Studi Confcommercio, “non attenuano i timori di un percorso non lineare e piuttosto graduale. In questo contesto permangono, pertanto, molteplici elementi d’incertezza sulla possibilità di un deciso ridimensionamento, nel breve periodo, dell’area del disagio sociale”.

Il mercato del lavoro tiene

La Confcommercio nella sua analisi pone in evidenza come ci siano delle asimmetrie che possono giocare a sfavore dei consumi malgrado il mercato del lavoro in crescita abbia arginato la caduta della povera.
“Le difficoltà delle famiglie si potrebbero tradurre in un rallentamento della domanda e dell’economia, con effetti negativi sul mercato del lavoro le cui dinamiche positive”, osserva l’Ufficio studi, “hanno contribuito in misura rilevante al mantenimento della capacità di spesa delle famiglie”.

Cos’è  il Misery Index

Per la Confcommercio il Mic è l’indicatore del disagio sociale causato dalla disoccupazione estesa (disoccupati, sottoccupati, cassaintegrati e scoraggiati) e dalla variazione percentuale dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto. Dall’agosto 2019 all’interno di coloro che svolgono lavoro part-time, una quota (60% circa) dei sottoccupati è stata considerata priva di lavoro, portando la massa di ore lavorate a occupazione equivalente.

Disoccupati e scoraggiati

Nel Misery Index di Confcommercio viene calcolata una versione più estesa della disoccupazione, che comprende: disoccupati; sottoccupati, tutte quelle persone che lavorano part-time, ma che vorrebbero aumentare il numero di ore lavorative; cassaintegrati; scoraggiati; coloro che si dichiarano in cerca di lavoro; disponibili a lavorare nelle due settimane successive a quelle dell’intervista; di aver cercato un impiego da 2 a 3 mesi prima dei dati della ricerca.

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