mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Troppo tempo sui social e il cervello non cresce

Rapporto di Vivek H. Murthy, responsabile della salute pubblica degli Stati Uniti

L’aumento dell’uso dei social media da parte dei bambini e degli adolescenti resta motivo di crescente preoccupazione. Trascorrere troppo tempo sul web può peggiorare la salute mentale, soprattutto tra le ragazze, e l’uso eccessivo dei social potrebbe contribuire al deterioramento delle abilità sociali tradizionali e aumentare il senso di isolamento, influenzando lo sviluppo neurale e strutturale del cervello dei giovani.

Lo conferma il Rapporto di 19 pagine del Surgeon General degli Stati Uniti, Vivek H. Murthy, responsabile della salute pubblica. Murthy ha sottolineato anche che, sebbene non vi siano prove sufficienti per determinare la sicurezza di questi portali web per i giovani, in ogni caso ci sono ampie indicazioni che suggeriscono un rischio significativo per il loro benessere. Ma vengono ignorati.

Il Rapporto suggerisce ai legislatori di sviluppare standard di salute e sicurezza più adeguati all’età e di promuovere politiche che limitino l’accesso dei social ai minori, al fine di ridurre i rischi. Inoltre, le aziende tecnologiche sono invitate ad essere trasparenti nella condivisione dei dati e ad adottare misure preventive per prevenire abusi.

Il 46% dei minori americani è costantemente on line

Jean Twenge, docente di psicologia presso la San Diego State University e autrice di numerosi studi sull’argomento, sostiene che la socializzazione digitale abbia preso il sopravvento sugli incontri di persona. Tra il 1990 e il 2010, solo il 3% degli adolescenti statunitensi dichiarava di incontrare di persona i propri amici meno di una volta al mese, ma nel 2019 questa percentuale è salita al 10%. Allo stesso tempo, il 46% degli adolescenti afferma di essere costantemente online. Per affrontare questa problematica, alcuni stati degli Stati Uniti, come Utah e Arkansas, hanno introdotto leggi che impongono alle aziende di social media di verificare l’età degli utenti e richiedere il consenso dei genitori per l’accesso ai contenuti.

Stop al chatbot “amico” Replika

Anche in Europa si stanno adottando misure simili per regolamentare l’accesso dei minori ai social. In Italia, il 3 febbraio 2023, il Garante della privacy ha emesso un provvedimento per bloccare temporaneamente l’uso dei dati personali degli utenti italiani da parte di Replika, un chatbot sviluppato da un’azienda statunitense. Secondo il Garante, l’applicazione presenta rischi concreti per i bambini/adolescenti, poiché fornisce loro risposte inadeguate al loro livello di sviluppo. L’app Replika si presenta come una chat, un algoritmo programmato per comprendere i sentimenti e favorire il benessere emotivo.

Nello specifico Replika rientra in quella branca dell’intelligenza artificiale definita “affective computing”, capace di replicare sentimenti ed empatia tipici degli esseri umani. Insomma, un amico virtuale in grado di migliorare il benessere emotivo dell’utente, aiutandolo a comprendere i propri pensieri e a gestire lo stress, la socializzazione e la ricerca dell’amore. Tuttavia, il Garante ha evidenziato che le caratteristiche dell’app, possono invece aumentare i rischi per i minori e per coloro che si trovano in uno stato di fragilità emotiva, violando il Regolamento europeo sulla privacy e svolgendo un trattamento illecito dei dati personali, in quanto non può basarsi su un contratto che i minori sono incapaci di stipulare.

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