Prende il via il dibattito per la riforma fiscale. Una svolta attesa e nel complesso non facile da realizzare prova ne sono i 639 emendamenti già presentati dai partiti in Commissione Finanze della Camera. Il confronto inizierà la prossima settimana, si procederà prima con le ammissibilità e gli eventuali ricorsi. Stando alle premesse della maggioranza del premier Giorgia Meloni la riforma ha come priorità il semplificare le procedure, il ridurre la pressione fiscale, favorire gli investimenti e le assunzioni, e inaugurare un nuovo rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria.
La riforma e le nuove regole
“La delega fiscale approvata dal Consiglio dei ministri”, puntualizza Palazzo Chigi, “riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni 70. Le nuove regole, operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese”.
Irpef, le nuove aliquote
Secondo la visione della maggioranza di Centrodestra con la riforma dell’Irpef si garantisce “l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti”. Inoltre secondo le premesse del Cdm viene garantita la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef: redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi. La delega prevede anche la revisione delle tax expenditures, (oggi più di 600 voci), il riordino delle aliquote Iva e l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8174 euro e pensionati 8500 euro).
Riduzione per chi assume
“Per quanto riguarda le imprese è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe e\o assume”, si prevede nella riforma, “Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap”. Nella riforma è prevista l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva.
Le priorità del Governo
Il Governo punta ad un via libera entro l’estate. Tra le priorità della di riforma il rimodulare il rapporto tra fisco e imprese e lavoratori autonomi. Per questo nel decreto legge c’è la proposta di una Flat Tax anche per gli under 35 oltre al cambio delle aliquote dell’Irpef.
Il regime forfettario nel caso ci sia il via libera alla flat tax under 35 si applicherebbe anche alle associazioni professionali, alle società tra professionisti o alle imprese familiari composte al massimo da tre under 35. Se il compenso percepito non ha superato gli 85 mila euro, la tassazione dovrebbe attestarsi al 15%.
Il cambio di Irap e Ires
Altri interventi che stanno a cuore alla maggioranza sono previsti anche per Irap (imposta regionale sulle attività produttive) e Ires (imposta sul reddito delle società). Inoltre come detto c’è la revisione degli scaglioni Irpef prevista dalla riforma del fisco prevede il passaggio da quattro a tre scaglioni con aliquote differenti da quelle oggi in essere.
Modello F4 più esteso
Anche l’ampliamento dell’utilizzo del modello F24 sarà ampliato e rivisto e sarà sempre più un sistema di pagamento unico di qualsiasi imposta, tassa o contributo ad enti pubblici.
Inoltre, parlando di tasse, si ipotizza di depositare la rateizzazione dell’acconto di novembre all’anno successivo.
Meno tasse sulla tredicesima
La discussione che si aprirà nella Commissione Finanze della Camera prevede anche la riduzione delle tasse sulla tredicesima. L’obiettivo sarebbe quello di aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori. Tema che in questo caso ha un particolare valore per i sindacati che chiedono meno tasse sulle pensioni e sulle buste paga.