Una parente di un nativo americano, ucciso dagli agenti della Border Patrol vicino al confine tra Arizona e Messico, due settimane fa, ha raccontato che gli stava parlando pochi istanti prima che gli sparassero. Subito dopo aveva contattato la Border Patrol per chiedere aiuto. La parente ha affermato, inoltre, che nessuna delle forze dell’ordine che indagano sulla morte di Raymond Mattia, ha chiesto informazioni a lei o ad altri membri della famiglia.
La dichiarazione ufficiale della dogana e della protezione delle frontiere sull’incidente non ne fa menzione. Aveva sollecitato le forze dell’ordine, senza successo, per ottenere informazioni sulla sparatoria. Alla famiglia non è stato nemmeno permesso di avvicinarsi al suo corpo per ore. “Quella notte ho chiesto: ‘Vogliamo parlare con qualcuno. Cosa è successo a Ray? Abbiamo bisogno di risposte – ha raccontato la donna che ha preferito rimanere anonima per paura di ritorsioni da parte delle forze dell’ordine – Ora vuole sapere: “Perché ci sono stati così tanti colpi di pistola? Perché non hai provato a parlare con Ray?”.
Secondo la parente, che vive vicino alla casa di Mattia, la vittima chiamava regolarmente la Border Patrol per denunciare i migranti che attraversavano la sua proprietà sulla terra tribale di Tohono O’odham Nation. La riserva di 4.000 miglia quadrate nel deserto a ovest di Tucson condivide un lungo confine con il Messico. La polizia di frontiera ha avuto frequenti interazioni con lui. La donna ha raccontato che se fosse stata contattata dall’FBI o dall’Office of Professional Responsibility della Customs and Border Protection, due entità federali che indagano sulla sparatoria, avrebbe detto agli investigatori che intorno alle 18 del 18 maggio, Mattia le aveva detto di aver chiamato la Border Patrol per avvertirli di tre migranti privi di documenti entrati in casa sua per usare telefono e bagno.
Più di tre ore dopo, lei e Mattia stavano parlando di nuovo al telefono quando i veicoli della polizia di frontiera sono entrati di corsa nel suo cortile. Credeva che stessero rispondendo alla sua chiamata e le disse che sarebbe andato a parlare con loro. Ha riattaccato e subito dopo ha sentito degli spari. La dichiarazione sull’incidente della Customs and Border Protection non fa menzione della presunta chiamata di Mattia.