BARI (ITALPRESS) – Acquedotto Pugliese, uno tra i maggiori player nazionali nella gestione del ciclo idrico integrato, conferma il proprio impegno nella valorizzazione delle risorse del territorio con un record di investimenti nel 2022 che si attestano a 312,8 milioni di euro, in crescita di oltre il 41% rispetto al 2021. Il forte incremento rispetto allo scorso anno, che diventa addirittura un +81% se confrontato con il 2020, riflette un percorso di crescita costante. In particolare, Aqp nel 2022 ha realizzato investimenti per una cifra pari a circa 80 euro per abitante, il doppio rispetto alla media di quanto fatto nel 2019 e nel 2020. E' stato sottolineato nel corso di una conferenza stampa congiunta tra Regione Puglia, Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto pugliese sugli investimenti nel campo della gestione delle acque. Sono quattro i bandi finanziati a livello europeo su cui Aqp è attiva, per un totale di 30 progetti. Di questi ultimi, otto rientrano nell'ambito del React EU e sono destinati dal bando a interventi di riduzione delle perdite, digitalizzazione e monitoraggio delle reti per un importo complessivo di oltre 99,7 milioni di euro di cui oltre 90 milioni finanziati dal fondo e di cui 20,8 già spesi fino ad ora. Nell'ambito del PNRR invece rientrano tre bandi: il primo con 17 progetti ugualmente dedicati a distribuzione, monitoraggio e digitalizzazione per un importo complessivo di 118,6 milioni di cui 50 milioni provenienti da finanziamenti, il secondo bando riguarda due diversi progetti di investimenti sulle infrastrutture idriche per la sicurezza dell'approvvigionamento per un valore complessivo di 197 milioni di cui oltre 65 milioni coperti dal fondo; infine, il terzo comprende tre interventi per il completamento della Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese da 39,5 milioni di cui 32,2 milioni finanziati dal Piano. Per quanto riguarda i numeri relativi alle gare bandite da Aqp, sono state oltre 480 nel corso del 2022, e circa 300 fino a maggio 2023, per un importo complessivo di oltre un miliardo a base d'asta per lo scorso anno e circa 990 milioni per quello in corso, di cui rispettivamente 890 milioni e 600 milioni per investimenti sul servizio idrico integrato (tra cui opere di manutenzione straordinaria, realizzazione e potenziamento e digitalizzazione di reti e impianti), è stato evidenziato. Con lo scopo di ottimizzare la gestione delle risorse esistenti e dell'approvvigionamento idrico, Aqp ha esteso la sua rete: sono stati realizzati 240 nuovi tronchi idrici e fognari per una lunghezza complessiva di oltre 53 chilometri a fronte di un investimento di circa 10 milioni di euro, sia a completamento del servizio integrato all'interno degli agglomerati urbani che all'esterno in zone con destinazione agricola e turistica. Tra i progetti sostenuti nel 2022 spiccano gli investimenti per la depurazione (adeguamento impianti e condotto sottomarine) che hanno rappresentato quasi il 10% della spesa complessiva (29,7 milioni di euro) e hanno riguardato in particolare l'impianto depurativo di Gioia del Colle, Martina Franca e di Maglie. Il modello di 'acquedotto circolare' che AQP sta realizzando segue diverse direttive. Da segnalare, per esempio, sempre in ambito depurazione, gli investimenti per circa due milioni di euro, finalizzati al riuso dell'acqua depurata in agricoltura, con particolare riferimento agli impianti al servizio delle zone di Ruvo di Puglia, Zollino, Trani e Barletta. Sul fronte del miglioramento della capacità di accumulo dell'acqua, tema sempre più importante per contrastare la siccità e la scarsità idrica, si annoverano i progetti per 3,6 milioni di euro relativi ai lavori di integrazione dell'alimentazione idrica degli abitati di Maruggio, Torricella e delle rispettive marine. Intanto, nel corso dei primi mesi del 2023, Aqp ha impiegato le sue risorse in investimenti strategici con lo scopo di ridurre la vulnerabilità del sistema secondo due linee guida: la ricerca di nuove fonti e la tutela di quelle esistenti. Uno dei progetti principali in questo campo è il dissalatore ad osmosi inversa sul fiume Tara, che sarà il più grande a uso civile in Italia. A marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese ne ha approvato per circa 100 milioni di euro la gara, che si è chiusa lo scorso 5 maggio. Il dissalatore, la cui conclusione è prevista nel 2026 e la cui realizzazione avverrà anche grazie al sostegno dei fondi del PNRR, prevede un impianto ultratecnologico con una potenzialità di 55.400 metri cubi al giorno circa di acqua potabile che produrrà quotidianamente l'equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di oltre 350 mila persone. La minore salinità dell'acqua salmastra rispetto a quella del mare permetterà di abbattere i costi ambientali e infrastrutturali grazie a processi più veloci e di minore impatto. 'I risultati raggiunti nel 2022 – ha dichiarato il presidente di Acquedotto Pugliese Domenico Laforgia – dimostrano un modello di business resiliente che garantisce innanzitutto qualità del servizio ai cittadini, nonché la capacità di Acquedotto Pugliese di essere sempre più parte attiva dell'ecosistema pugliese. Gli investimenti non si fermeranno nel 2023: siamo tra i pochi ad essere riusciti a cogliere le opportunità strategiche del PNRR, continueremo ad investire e a lavorare per contribuire ad innalzare il quoziente di innovazione e competitività del territorio su cui la nostra attività insiste, in una logica collaborativa ed ecosistemica con tutti i nostri partner istituzionali e del territorio'. Per quanto riguarda l'Autorità Idrica Pugliese, il soggetto rappresentativo di tutti i comuni della Regione per il governo pubblico dell'acqua, il valore degli investimenti programmati con il Nuovo Piano D'Ambito fino al 2045 è di circa 7 miliardi di euro. II 40% è coperto con i proventi provenienti dalla tariffa, mentre la restante parte proviene dai fondi di programmazione comunitaria. Il primo obiettivo era quello di realizzare una mappatura aggiornata per determinare con precisione le condizioni generali del sistema idrico pugliese rispetto alle opere realizzate più di un secolo fa. "Attorno al Nuovo Piano D'Ambito è stato disegnato – si legge in una nota di Aip – un programma di ottimizzazione delle infrastrutture che consentirà di raggiungere una rapida crescita del servizio idrico integrato, puntando alla massima efficienza con costi relativamente contenuti. Ad ispirare il Nuovo Piano D'Ambito vi è una precisa politica di transizione verso un'economia circolare che incrementa la sostenibilità ambientale attraverso il finanziamento delle opere di recupero delle acque reflue e l'utilizzazione di acqua depurata in agricoltura". In questo senso, il Piano prevede la realizzazione della condotta sottomarina di allontanamento e scarico dei reflui depurati dei Comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi, del valore di 12,2 milioni di euro, con l'intervento economico risolutivo per quasi 2 milioni di euro da parte di Autorità Idrica Pugliese. Autorità Idrica continua poi a finanziare opere di grandissima caratura che segnano un cambio di passo nella gestione. Investimenti e progetti pensati e finanziati dall'Europa e dal PNRR. Per Aip tali fondi rappresentano un'imperdibile opportunità di sviluppo e investimento. Tra questi, l'ente cita il progetto che riguarda l'acquedotto del Fortore, Locone-Ofanto che rientra nell'ambito della strategia di interconnessione idraulica tra grandi acquedotti. L'intervento risulta inserito nel Programma degli interventi 2020-23, con un importo di quadro economico pari a 75,2 milioni di euro, con copertura finanziaria a carico dell'investimento 4.1, Missione 2, Componente C4 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che riguarda gli investimenti in infrastrutture idriche primarie per l'approvvigionamento idrico, del valore totale di 37,6 milioni di euro. Questo intervento, che interessa il territorio dei Comuni di Canosa di Puglia, San Ferdinando di Puglia, Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Troia e Foggia nelle Provincie di Barletta-Andria-Trani, prevede la realizzazione di una condotta in acciaio per una lunghezza pari a circa 61 km, oltre alle opere accessorie, da Canosa verso il nuovo serbatoio di Foggia. La realizzazione dell'intervento renderà possibile l'alimentazione integrativa delle acque della Capitanata sia a regime che in emergenza. Garantirà, inoltre, l'alimentazione dei popolosi comuni della fascia costiera sino a Bari, con le acque dell'Acquedotto del Fortore e darà la possibilità di gestire, con minori impatti sul servizio, i 'fermo impianto' dei potabilizzatori o le interruzioni programmate sulle linee acquedottistiche. È poi citata la realizzazione dell'impianto di dissalazione delle acque salmastre delle sorgenti del fiume TARA per un importo pari a 27,5 milioni di euro. II TARA ha un basso grado di salinità e le sue acque sono in parte già utilizzate per scopi irrigui ed industriali. L'impianto consentirebbe un approvvigionamento idrico anche in condizioni di siccità e la riduzione dell'utilizzo dei pozzi già in degrado qualitativo per l'eccessivo sfruttamento. Grazie ai fondi del PNRR, Aip ha inoltre attivato 17 progetti di digitalizzazione delle reti, monitoraggio della qualità dell'acqua, risanamento e manutenzione delle reti idriche, risanamenti idraulici e strutturali per un valore di oltre 110 milioni di euro. Oltre ai fondi PNRR, l'Autorità Idrica ha visto il finanziamento di otto progetti con il programma REACT EU. "Si tratta – si legge in una nota – di interventi per la digitalizzazione delle reti, il monitoraggio della qualità dell'acqua, il risanamento e la manutenzione delle reti idriche, i risanamenti idraulici e strutturali per un importo complessivo di quasi 100 milioni di euro. Tra questi è degno di nota il progetto di risanamento idraulico e strutturale con tecnologia NO DIG di due condotte principali della rete di distribuzione idrica dell'abitato di Taranto. Opere di risanamento, rinnovamento e miglioramento funzionale del servizio idrico integrato per usi civili e per ridurre le perdite di rete di acquedotto, comprese la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, per un valore di 30 milioni di cui 27,1 milioni di euro da finanziare con il REACT EU". Autorità Idrica Pugliese ha approvato anche progetti per il risanamento delle reti idriche di distribuzione di 22 comuni dell'ATO Puglia con la sostituzione delle condotte vetuste ed ammalorate come per Brindisi dove è stato attivato un progetto del valore economico di 16,9 milioni, di cui 15,3 milioni di euro finanziati con il REACT EU. 'I risultati raggiunti in Puglia con i progetti del Nuovo Piano D'Ambito – ha dichiarato il presidente dell'Autorità Idrica Pugliese Antonio Matarrelli – portano alla creazione di un sistema idrico innovativo ed efficiente. Il percorso che abbiamo tracciato è quello giusto, dobbiamo concentrarci a intercettare ulteriori finanziamenti e completare la strategia di rinnovamento condivisa con la Regione'. foto xa2 Italpress (ITALPRESS). xa2/vbo/red 31-Mag-23 12:54