“Il senso di responsabilità e lo spirito di servizio stavano per San Paolo VI alla base della costruzione della vita sociale. Egli ci ha lasciato l’impegnativa eredità di edificare comunità solidali. San Paolo VI sentì l’importanza della responsabilità di ciascuno per il mondo di tutti”. È il ricordo di Bergoglio di Papa Montini, pronunciato al momento della consegna del Premio istituito a sua memoria nelle mani quest’anno del Presidente Mattarella. È in questa comunanza di sacrificio per la collettività che va rintracciata la motivazione di questa assegnazione. “Sono lieto, signor Presidente – ha spiegato Papa Francesco – di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”. Il Papa ha anche aggiunto: “il popolo italiano non dimentica la rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio chiestogli dallo Stato”.
Le origini del Premio
Il premio è nato per iniziativa dell’Istituto Paolo VI al fine di segnalare personalità eminenti che si sono distinte nei diversi ambiti della cultura e nella promozione di una convivenza umana giusta e che,
in modi diversi, testimoniano la vitalità dell’eredità spirituale di papa Montini. “Penso che con il Premio, più che la mia azione personale, si intenda indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni – che molti hanno sviluppato – ispirandosi alla visione di Paolo VI e agli insegnamenti che ha, tante volte, espressi. E io spero di meritare la valutazione di averla ben interpretata”, è stata la commossa risposta di Mattarella.
Devoluta la somma di denaro alle zone alluvionate
Spirito di servizio, dunque, il valore più evocato nella giornata della assegnazione del Premio Paolo VI nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, subito reso concreto da Mattarella che ha devoluto la somma
legata all’onorificenza alle case colpite dall’alluvione in Romagna della Comunità Papa Giovanni XXIII, nata proprio nei luoghi oggi devastati dal maltempo e dove la Comunità ha aperto negli anni centinaia
di strutture di accoglienza. “Una straordinaria provvidenza per i tanti poveri e le persone gravemente disabili che accogliamo e che ora sono sfollate”, ha dichiarato il neopresidente, Matteo Fadda.
Mattarella: Paolo VI esempio di fede, dignità umana, libertà e pace Il Presidente della Repubblica ha anche colto l’occasione per ricordare la figura dell’allora suo Vescovo, quando era impegnato nella gioventù
di Azione Cattolica della diocesi di Roma. “Con i suoi insegnamenti – ha sottolineato il Capo dello Stato – San Paolo VI ha collocato e trasmesso – in una visione chiara, armonica, compiuta – fede, dignità umana,
libertà e pace. Paolo VI, è stato il Papa del mio passaggio dalla giovinezza all’età matura. Per queste, e per tante altre ragioni – che potrebbero essere, ampiamente, ricordate – avverto, in alta misura, l’onore della assegnazione del Premio a lui intitolato; e non posso nascondere la mia commozione per averlo ricevuto dalle mani del Santo Padre”.