Sapevamo dal luglio del 2020 che sarebbero arrivati dall’Europa 200 miliardi da spendere entro il 2026. Un Paese serio avrebbe fatto di tutto per mettersi in condizione di non sprecare un euro di quella montagna di soldi. I governi che si sono succeduti avrebbero dovuto modificare con urgenza tutto ciò che era necessario, senza guardare in faccia a nessuno, per fluidificare i meccanismi di spesa. Nulla di tutto questo è successo. E oggi ci troviamo nella imbarazzante situazione di dover chiedere slittamenti di tempi e di veder sfumare la realizzazione di tante opere ad alto impatto non solo economico ma anche sociale. Stiamo facendo una pessima figura e non possiamo prendercela se non con noi stessi.
La lentezza nella spesa da parte delle amministrazioni pubbliche e degli Enti locali è una malattia cronica che affligge la nostra economia. Non è nata con il Pnrr. Ed appartiene alla categoria delle “emergenze costanti” di cui nessuno si è mai occupato seriamente.
Ci si limita al solito piagnisteo, ogni volta che emerge questa follia di soldi che abbiamo e non riusciamo a spendere, fondi che talora dobbiamo restituire mentre ci sono tanti disoccupati e tante opere pubbliche urgenti da realizzare. Da almeno 30 anni tutti i governi si sono scontrati con questa strozzatura. Sapevano che bisognava intervenire, semplificare le procedure, snellire la burocrazia, formare adeguatamente chi deve gestire fondi, predisporre progetti e metterli a terra. È stato fatto il contrario: procedure sempre più farraginose, sistema dei controlli esasperato ma non adeguato ad individuare e scoraggiare le irregolarità. Ma, soprattutto, sono stati aumentati i centri di spesa, soprattutto con il passaggio di molti poteri alle Regioni e agli Enti locali, un aumento di poteri cui non ha corrisposto un aumento delle competenze necessarie.
Il Governo Meloni intervenga con urgenza non solo per recuperare il recuperabile per il Pnrr ma anche per darci un taglio una volta per tutte e liberare l’Italia dai lacci e lacciuoli che da sola si è stretta intorno al collo. Non è facile ma se non si comincia mai…