sabato, 16 Novembre, 2024
Sport

Sport italiano: con 102mld di ricavi solido apporto all’economia del Paese

L’edizione 2023 dell’Osservatorio sullo Sport System italiano di Banca Ifis ha evidenziato un incremento dei ricavi dello sport italiano che superano il tetto dei 102 miliardi di euro e che con un’incidenza sul PIL del 3,4% si riassesta quasi sui valori precrisi confermando il suo solido apporto all’economia del Paese. Così come lo è il contributo all’occupazione, con oltre 405.000 addetti che operano a più livelli nel settore che conta 67.000 società sportive, 10.000 imprese produttrici, 9.500 società di gestione impianti e 50 tra società editoriali e di scommesse.   In questa seconda edizione del rapporto sullo Sport System, Banca Ifis ha voluto arricchire ancor di più il novero di strumenti a disposizione degli addetti ai lavori e degli stakeholders che operano nello sport business, aggiungendo elementi utili per fornire una “cassetta degli attrezzi” sempre più funzionale. I ricavi sono cresciuti del 16% rispetto ai valori precrisi per un totale di 20,1 mld di euro di ricavi generati. Non si sono dimostrate da meno le cosiddette società core, ossia le società di gestione degli impianti e le società sportive vere e proprie che, nonostante abbiano scontato pesantemente, i contingentamenti dovuti alla pandemia che hanno caratterizzato la prima metà del 2022, sono state in grado, le prime di registrare una ripresa dei ricavi sul 2019 (6,1 mld vs. 6,2 mld) e le seconde di maturare un incremento in termini di occupati (+3,2%) e del numero di società (+3,1%), segnale che rappresenta anche la cartina tornasole della crescente voglia di sport degli italiani e che consente di prospettare un solido sviluppo nel 2023.   Le aziende a valle, insieme che raccoglie i player dell’editoria sportiva, degli eventi e del betting sportivo, rappresentano il comparto che ha risentito meno degli effetti pandemici, addirittura incrementando i ricavi rispetto al pre-pandemia, con un aumento del 16% trainato soprattutto dalle scommesse sportive (+32% sul 2019) che nel 2022 valgono quasi il 13% del gioco legale in Italia, con 16,5 mld di ricavi; calcio, tennis e basket si confermano i 3 sport principali. Infine, le esternalità positive, che affermano nel 2022 la capacità dello sport di creare un valore crescente (+13% vs 2019) anche in maniera indiretta, agendo su ambiti collaterali ma ugualmente importanti come il potenziale migliorativo sulla salute e sulla sicurezza e il coinvolgimento dei giovani in attività sane e formative che ne indirizzino in positivo i comportamenti e gli stili di vita.   Una tendenza positiva che non si è verificato per caso, ma ha rappresentato il risultato del beneficio sul movimento sportivo dei successi internazionali dei nostri atleti e della capacità di diffondere l’attività sportiva amatoriale, che nel 2022 ha riguardato più del 66% della popolazione italiana. Il progressivo allentamento delle restrizioni sanitarie ha permesso la ripresa del turismo sportivo. La voglia di muoversi per prendere parte a un evento al di fuori della dimensione domestica che aveva forzatamente caratterizzato il biennio pandemico è stata così forte che nonostante nella prima metà del 2022 vi fossero ancora limitazioni, è bastata la seconda parte dell’anno a portare a un sostanziale riallineamento ai valori 2019 della spesa complessiva per il turismo sportivo, pari a oltre 7,2 miliardi di euro.   Un dato che acquisisce ancor più valore se si considera che, complici anche le tensioni geo-politiche, i flussi turistici hanno registrato 4 milioni di presenze in meno rispetto al periodo precrisi. Un insieme di fattori che se analizzati nella loro totalità deve invitare però al sereno: la spesa pro capite dei turisti sportivi è cresciuta del 9% grazie all’incremento delle attività svolte durante il viaggio (con picchi del +27% per visite a mostre, musei e simili) e nonostante l’aumento dei costi, soprattutto della biglietteria, dovuti all’inflazione.

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