Di fronte alla protesta sacrosanta degli studenti universitari fuori sede, il buon gusto vorrebbe che nessun partito di quelli che a vario titolo hanno finora governato il Paese cercasse di mettere la propria bandierina anche su questo disagio. Come se questo problema fosse nato ieri.
Esiste da decenni e da decenni viene ignorato. Ora che i ragazzi hanno alzato la voce vari partiti cercano di presentarsi in veste di paladini di un problema volutamente ignorato da tempo. Non lo sapevano, per caso i vari Ministri dell’Università che gli alloggi per i fuori sede sono largamente insufficienti? Non lo sapevano i segretari dei partiti, che ora si affrettano a simpatizzare con i manifestanti, che tante famiglie non possono affrontare le spese di affitti elevati e per giunta di stanze o appartamenti largamente inadeguati se non addirittura offensivi della dignità di chi non va certo in vacanza?
Se non lo sapevano vuol dire che hanno perso il contatto con la realtà. Se lo sapevano e non hanno fatto niente vuol dire che sono responsabili del problema su cui oggi vanno a cercare di mietere consenso.
Il leader dei 5S, Conte ha confessato di esserne al corrente, per esperienza personale: “Anche io i primi anni di università -ha detto- non mi potei permettere una stanza singola, sono dovuto andare in una stanza doppia e spesso gli studenti studiano in una stanza doppia, ma con un altro studente diventa un po’ complicato concentrarsi, ripetere ad alta voce”. Bene. Ma Conte è stato presidente del Consiglio dal 1 giugno del 2018 al 13 Febbraio del 2021. Potrebbe cortesemente dire agli studenti che va a blandire cosa ha fatto per affrontare questo problema quando aveva il potere di intervenire?
Crediamo che non abbia fatto nulla, altrimenti avrebbe sicuramente sciorinato l’elenco dei suoi meriti. Non potendo autoelogiarsi, però, Conte ha colto l’occasione per fare la solita propaganda contro le armi che i Paesi europei forniscono all’Ucraina per liberarsi dall’occupazione russa. “Lanciamo un appello pubblico: all’Europarlamento hanno votato la possibilità di destinare i fondi del Pnrr, i fondi della coesione sociale Ue per nuove armi e munizioni. No. Si usino per asili nido, per housing studentesco”. Che dire… Ogni occasione è buona per la propaganda finto-pacifista che usa il no alle armi come uno scudo quando gli argomenti politici di cui dispone hanno le armi spuntate.