domenica, 22 Dicembre, 2024
Politica

La force de… frappè degli amici di Macron. E il “non ragioniam di lor” di Giorgia Meloni

Nel 1958 Charles de Gaulle decise di dotare la Francia di una forza nucleare di dissuasione autonoma, facendo fallire l’accordo tripartito di due anni prima, con Germania e Italia che volevano costruire l’atomica europea. Nacque così la force de frappe francese orgoglio del gaullismo …e del gallismo.

Quella che gli amici di Macron stanno usando in questi giorni contro l’Italia è una ridicola force de  -…frappè, un frullato di maldicenze e di offese gratuite nei confronti del nostro Governo su un tema su cui i cugini d’Oltralpe non hanno titoli per impartirci lezioni, vista la delicatezza gallica con cui trattano i poveri migranti che provano a varcare il confine a Ventimiglia.  

Dopo il Ministro dell’Interno Darmarin è stato il capo del partito di Macron a tornare ad ingiuriare il Governo italiano. Anche stavolta non arriveranno scuse ufficiali , ma si lascerà trapelare un vago imbarazzo da parte dell’Eliseo per l’ennesima bravata anti italiana.

Tutti si sarebbero aspettati una reazione nervosa e “nazionalista” da Giorgia Meloni. Ma il Presidente del Consiglio ha scelto la formula giusta:” Hanno problemi interni loro e usano la politica di altri governi per regolare i conti. Non mi infilo in queste polemiche”. Insomma,per dirla con il Virgilio dantesco non ragioniam di lor ma guarda e passa.

A Meloni interessa Macron non Le Pen

E’ una dimostrazione di saggezza diplomatica ma anche una prova di capacità politica. Meloni non vuole certo dare una mano alla nemica di Macron, Marie Le Pen che non è una sua alleata a ma fa comunella con Salvini. Meloni deve invece evitare rotture con Macron con cui avrà  a che fare per i prossimi 4 anni .

I rapporti tra Roma e Parigi sono molto importanti per entrambi i Paesi ma è soprattutto l’Italia che può trarre i maggiori vantaggi da relazioni buone con la Francia. Sul tema dei migranti solo un asse tra i due Paesi potrà costringere l’Ue a riscrivere le regole de Regolamento di Dublino. I due Governi su questo tema non devono litigare tra loro ma trovare un’intesa da far valere con forza in sede europea.

Un asse Roma-Parigi contro i  “frugali”

Inoltre, Francia e Italia sono da tempo sulla stessa lunghezza d’onda sulla revisione del Patto di stabilità e premono affinché  l’Europa non persegua nuovamente un rigorismo astratto e suicida. Il Trattato del Quirinale è un’ottima cornice nella quale Meloni dovrebbe far di tutto per “staccare” la Francia dal rapporto privilegiato con la Germania e portarla più vicina al nostro Paese. In questo modo Meloni annacquerebbe sempre di più i legami antichi con gruppo di Visegrad, condizione indispensabile affinché l’Italia  giochi da protagonista in Europa.

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