AvaTeacher, l’avatar dell’insegnante, è la una nuova tecnologia che promette di rivoluzionare l’istruzione a distanza. Si tratta di un software di intelligenza artificiale, capace di creare docenti virtuali molto realistici e personalizzati per ogni studente, attraverso la tecnica delle digital twin che li rende veramente simili a quelli reali. La spinta a trovare questa soluzione è arrivata dall’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, che ha costretto le scuole di tutto il mondo a ripensare il proprio sistema di insegnamento, passando in molti casi all’istruzione a distanza. Una soluzione che ovviamente presenta numerose sfide.
D’altra parte, anche l’istruzione richiede un nuovo approccio alla didattica. Gli studenti di oggi sono attratti dalle nuove tecnologie, la realtà virtuale e il metaverso si propongono come due strategie vincenti per il loro completo coinvolgimento. Nella didattica del futuro, gli avatar docenti permetteranno di creare un ambiente di apprendimento immersivo e coinvolgente. Già alcuni studenti che lo hanno sperimentato hanno affermato che il loro grado di coinvolgimento, con l’utilizzo degli avateacher, è nettamente superiore rispetto alle semplici video lezioni.
Intelligenza artificiale e 3D
Il sistema si basa su un algoritmo di machine learning, che analizza le risposte e le reazioni degli studenti durante le lezioni, per adattare l’insegnamento alle loro esigenze. In questo modo, i professori virtuali possono fornire spiegazioni e supporto personalizzato, migliorando l’apprendimento e mantenendo alta la motivazione. Il software può essere utilizzato per insegnare una vasta gamma di materie, dalle lingue straniere all’arte, la matematica, la storia, la scienza e per adattarsi alle diverse età e livelli di competenza degli alunni, gli insegnanti virtuali possono essere personalizzati. Questi, nella loro forma più evoluta, sono creati utilizzando una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale unita alle più moderne tecniche 3D, che permettono di realizzare umanoidi realistici, in grado di parlare, camminare, compiere gesti e persino esprimere emozioni in modo naturale. Esattamente come farebbe un vero docente nel corso delle sue lezioni.
Le sperimentazioni già in atto
Gli avateacher possono superare le barriere linguistiche e culturali, grazie alla loro capacità di parlare in diverse lingue e di adattarsi a diverse culture; possono facilitare la comprensione di concetti complessi e promuovere l’inclusione sociale. Una tecnica che nel mondo è già stata sperimentata in molte occasioni. In Nuova Zelanda, dove è nato nel 2018 Will, il primo docente virtuale, insegnano ai bambini l’uso e le forme di energia rinnovabile, mentre in Nord Carolina un avatar digitale ha insegnato nozioni economiche e finanziarie a studenti più adulti. In Germania, un avatar robot ha permesso a un bambino malato di partecipare alle lezioni scolastiche; in Canada sono stati utilizzati per creare comunità di condivisione nell’ambito di piattaforme virtuali; in India, gli insegnanti digitali offrono percorsi di apprendimento interattivi, con il risultato che gli studenti si sentono più coinvolti mentre a Singapore vengono realizzate presentazioni professionali per insegnare a usare la tecnologia 3D in ambito industriale e progettuale. In Italia l’utilizzo di questa soluzione non è ancora così diffuso, anche se l’Università degli Studi di Milano, ad esempio, ha avviato un progetto di realtà virtuale per insegnare la medicina e l’Università di Bologna ha utilizzato gli avateacher per creare una comunità di apprendimento virtuale.