Ad oggi, grazie anche alla sua diffusione in vari contesti e ai dibattiti degli ultimi giorni, quasi la totalità della popolazione (l’85,2%) è a conoscenza e/o ha sentito parlare anche solo a grandi linee di intelligenza artificiale. Secondo i dati Euromedia Research restano ancora dei dubbi e delle perplessità su quello che l’AI rappresenterà in futuro e se potrà essere una reale opportunità (per il 39,8% degli italiani) o una minaccia (34,6%) per la vita e la quotidianità dei cittadini. In questo caso, a credere maggiormente nelle potenzialità dell’intelligenza artificiale è la fascia di popolazione più giovane. Oltre a questi legittimi dubbi sugli sviluppi futuri, prevale tra le persone uno scetticismo rispetto alle effettive capacità di sfruttare al meglio questa innovazione nel nostro Paese a causa dei pochi investimenti fatti nel settore della ricerca. Il sentimento che prevale tra la popolazione rispetto a questa tecnologia è soprattutto la curiosità (37,7%) sulle sue potenzialità e gli sviluppi futuri, in particolare tra i più giovani nati con il “pollice digitale” ma non manca però anche una parte di paura nei confronti di questa tecnologia. Da alcuni anni, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta interessando e coinvolgendo diversi aspetti della vita umana e l’avanzare di questa tecnologia crea sempre più domande. Si passa da semplici applicazioni dedicate al puro divertimento a sistemi complessi che simulano quasi alla perfezione il comportamento umano, scrivono testi, creano immagini e in futuro tale tecnologia potrebbe fare ulteriori passi in avanti.