Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo è tornato a parlare del PNRR ribadendo che quando il Piano è stato scritto non c’erano la guerra in Ucraina e l’inflazione a doppia cifra. Per questo il Governo ha deciso di ripensare la governance del PNRR, e di fare un’analisi puntuale sull’effettiva realizzabilità di quanto era previsto nel Piano precedentemente agli eventi che oggi hanno colpito l’Europa.
“A nessuno, nel Governo, sfugge che il PNRR è un’opportunità irrinunciabile. Non è finalizzata solamente a dare sviluppo al Paese, ma anche a confermare che siamo un Paese serio e responsabile, capace di rispettare gli impegni. Ci siamo impegnati a concludere la fase di rivisitazione del Piano entro la fine del mese. Mancano due settimane, siamo al ‘redde rationem’ finale. L’obiettivo è di rispettare l’impegno preso e chiudere tra dieci giorni. In ogni caso non mi preoccuperei di qualche giorno in più o in meno, ma di un risultato che sia figlio di un’analisi seria”, ha detto Zangrillo.
Zangrillo spiega che “non si tratta di fare un’operazione verità, ma di predisporre un Piano credibile, con basi solide, perché alcuni progetti non sono più realizzabili, mentre altri lo sono ancora, ma con tempistiche differenti. Stiamo valutando, in accordo con la Unione Europea, l’opportunità di spostare alcune opere sui fondi per la coesione, che hanno tempi più dilatati rispetto al PNRR”.
“Stiamo valutando l’opportunità di accelerare sulle semplificazioni. Entro il 2026 dobbiamo semplificare 600 procedure amministrative, con un primo target di 200 al 2024. Confermiamo gli obiettivi di quest’anno e ho dato mandato alla mia squadra di anticipare a quest’anno le procedure di semplificazione dell’anno prossimo”, ha aggiunto.
“Con l’ultimo decreto Pa abbiamo autorizzato circa 3mila assunzioni, di cui un migliaio proprio per dare sostegno alle amministrazioni che sono anche enti attuatori del PNRR. Quest’anno, tra sostituzioni di turnover e assunzioni, faremo entrare quasi 170 mila persone nella Pa. Inoltre, stiamo pensando anche di rivedere la gestione dei concorsi, per renderli ancora più snelli”, ha concluso.