lunedì, 16 Dicembre, 2024
Esteri

G7. Guai a chi aiuta Putin. Monito alla Cina che replica: “Calunnie contro di noi”

E’ un monito molto forte quello che viene dalla riunione del G7 in Giappone. Ed è rivolto a questi Paesi che subdolamente cercano di violare le sanzioni contro la Russia e di aiutare Putin nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina.

“Pagheranno un caro prezzo” dicono i 7 grandi in una dichiarazione che non dà adito ad alcuna ambiguità .

“Ribadiamo il nostro appello a terze parti affinché cessino l’assistenza alla Russia o affronteranno gravi costi. Rafforzeremo il nostro coordinamento per prevenire e rispondere a terze parti che forniscono armi alla Russia e continueremo ad agire contro coloro che sostengono materialmente Putin. Molto netto anche il messaggio sui crimini di guerra e le atrocità che la Russia sta perpetrando contro i civili e le infrastrutture critiche.

“Qualsiasi soluzione al conflitto deve garantire che la Russia paghi per i danni che ha causato. Non può esserci impunità per i crimini di guerra e altre atrocità'”, prosegue il comunicato fine in cui si  ipotizza la creazione di un tribunale internazionale.

Il G7 non usa mezzi termini neanche nei confronti della Cina. Da un lato si auspica la necessità di una collaborazione positiva con Pechino e viene ribadito il principio di un Indo-Pacifico libero e aperto, inclusivo, prospero, sicuro, basato sullo stato di diritto, con l’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean) al centro.

Dall’altro, però, un messaggio chiaro viene inviato a Xi Jinping “Ci opponiamo fermamente a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione”. L’invito alla moderazione  rivolto alla Cina è un altro punto del documento finale del G7: “La Cina agisca come membro responsabile della comunità internazionale. Non esiste una base legale per le ampie rivendicazioni marittime della Cina nel Mar Cinese Meridionale e ci opponiamo alle attività di militarizzazione della Cina nella regione”. Dura la reazione di Pechino a queste dichiarazioni del G7.

La Cina si sente diffamata e calunniata. Il Ministero degli esteri cinese afferma che il comunicato del G7 “è pieno di arroganza, pregiudizi e sentimenti malevoli anti-Cina” perchè ” ha ignorato la posizione solenne e i fatti oggettivi della Cina, interferendo grossolanamente negli affari interni della Cina e ha calunniato e screditato maliziosamente la Cina”. “esprime la sua forte insoddisfazione e ferma opposizione a questo, presentando dure rimostranze al Giappone che ha ospitato l’incontro” Intanto Pechino annuncia di voler elevare di qualità e intensificare le sue relazioni con la Corea del Nord.

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