venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

Confesercenti: l’inflazione resta alta e sull’energia costi in rialzo. Le indecisioni pesano su imprese e consumi

L’altalena dei prezzi energetici tiene l’inflazione ancora elevata. È la sintesi delle difficoltà che la Confesercenti vede sia nel presente che nel valutare i possibili scenari economici dei prossimi mesi. Per la Confederazione restano alte le incertezze e la possibilità che la situazione in particolare quella del costo dell’energia non si stabilizzi. “Bene il taglio del cuneo, ma è necessario rafforzare le misure contro caro-bollette se le tariffe tornano a correre”, puntualizzala Confesercenti. “Prosegue il rallentamento della corsa dei prezzi. La revisione al ribasso dell’indice a marzo conferma la fase di decelerazione dell’inflazione”, evidenzia la Confederazione, “un risultato raggiunto grazie al calo dei prezzi energetici, in particolare quelli non regolamentati, che comunque registrano ancora una dinamica del 19%”.

Rischio di nuovi aumenti “La frenata dell’energia potrebbe essere inoltre solo temporanea”, osserva la Confederazione, “la possibilità di ulteriori aumenti delle tariffe di gas e luce – confermata nei giorni scorsi dall’Arera – potrebbe dare nuovamente una spinta ai prezzi”.

L’inflazione resta alta Per la Confesercenti su base annua il tasso d’inflazione risulta comunque ancora molto elevato, al 7,7%, e anche l’inflazione di fondo è ancora ad un livello non tranquillizzante. “Oltre all’incertezza sul fronte energetico, continuano le tensioni al rialzo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, su cui pesano l’effetto della siccità e l’onda lunga di un’annata caratterizzata dall’instabilità dei mercati internazionali delle materie prime agricole”.

Il peso dei costi energetici “In questo quadro, riteniamo senz’altro positiva la previsione di riduzione del cuneo fiscale, intervento che aiuterebbe a frenare la perdita di potere d’acquisto dei redditi più bassi. L’impatto positivo, però, rischia di essere annullato”, teme la Confederazione, “da un ritorno all’aumento delle tariffe energetiche. In questo caso, occorrerebbe rafforzare ulteriormente le misure contro il caro-bollette varate dal Governo. Serve già ora un intervento più incisivo per le imprese”, chiede infine la Confesercenti, “l’attuale flessione di gas e luce non è, infatti, sufficiente a dare respiro alle Pmi del commercio e del turismo, che quest’anno si troveranno comunque a pagare una bolletta fino a 4 miliardi di euro più pesante rispetto a quella del 2021”.
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