mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Esteri

Guerra in Sudan, Usa, Russia e Cina chiedono il cessate il fuoco

Raro momento di unità internazionale. Stati Uniti, Russia e Cina hanno tutti chiesto la fine delle violenze in Sudan. I funzionari hanno affermato che dozzine di persone sono state uccise e centinaia ferite mentre i militari e un potente gruppo paramilitare combattono per il controllo della nazione africana colpita dal caos. Mentre pesanti combattimenti infuriavano, il Comitato medico centrale del Sudan ha dichiarato che almeno 56 civili erano stati uccisi e quasi seicento persone, compresi i soldati, erano stato feriti. Tra essi alcune dozzine di casi critici. Ha aggiunto di ritenere che ci siano ulteriori decessi tra l’esercito sudanese e il suo partner diventato rivale, il gruppo delle forze di supporto rapido (RSF) che sabato ha iniziato a combattere per il controllo del paese. Volker Perthes, rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Sudan, ha dichiarato che tre dipendenti del Programma alimentare mondiale sono rimasti uccisi negli scontri scoppiati a Kabkabiya, nel Darfur settentrionale, aggiungendo di essere “estremamente sconvolto” dalle notizie di saccheggi diffusi. Sia i militari che l’RSF hanno rivendicato i loro successi, ma non è chiaro quale parte avesse preso il sopravvento. Le schermaglie, intanto, continuano nella capitale Khartoum e in altre parti del paese. Le loro affermazioni sono arrivate dopo che l’agenzia di stampa sudanese aveva pubblicato una dichiarazione del Comitato per la sicurezza dello Stato di Khartoum avvertendo le persone di rimanere nelle loro case il più possibile. Gli scontri hanno coronato mesi di accresciute tensioni tra le due forze che avevano ritardato un accordo con i partiti politici per riportare il Paese alla sua transizione di breve durata verso la democrazia, deragliata da un colpo di stato militare nell’ottobre 2021 . Il Segretario di Stato Antony Blinken ha affermato che gli Stati Uniti stanno esortando il capo militare del Sudan, il generale Abdel Fattah al-Burhan e il capo dell’RSF, il generale Mohamed Hamdan Degalo, a prendere misure attive per ridurre le tensioni e garantire la sicurezza di tutti civili. “L’unica via da seguire è tornare a negoziati che sostengano le aspirazioni democratiche del popolo sudanese”, ha aggiunto Blinken, che domenica si è recato dal Vietnam al Giappone per un incontro con i ministri degli Esteri del G7. I suoi commenti sono arrivati dopo che il ministero degli Esteri cinese aveva dichiarato che stava “monitorando da vicino” la situazione e sperava che “le parti in Sudan aumenteranno il dialogo e porteranno avanti insieme il processo di transizione politica”. Nel frattempo, il ministero degli Esteri russo aveva affermato di essere preoccupato per i “drammatici eventi”, invitando “le parti in conflitto a mostrare volontà politica e moderazione e a compiere passi verso un cessate il fuoco immediato”.

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