lunedì, 16 Dicembre, 2024
Economia

Meloni: “Anomalie nella fuga del detenuto russo”

Conclusa la visita nel Corno d'Africa

Un ventaglio di dichiarazioni per il premier Giorgia Meloni sulla politica estera nel Mediterraneo con il Piano Mattei per l’Africa, sulle scelte da realizzare sui migranti in sintonia con i paesi del Corno; fino ai temi e problemi di attualità in Italia, come i tempi di attuazione del Pnrr e il caso internazionale del giovane imprenditore russo Artem Uss, arrestato e fuggito da Milano per riapparire a Mosca.

Protezione speciale, giusto toglierla

Al punto stampa di Addis Abeba il premier Giorgia Meloni prima di illustrare i risultati dei colloqui tenuti per il trilaterale con il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed Ali e con il presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud; apre alle domande dei giornalisti sulle questioni nazionali, partendo dal tema  della abolizione della “protezione speciale” riservata ai migranti che sbarcano lungo le coste italiane. Questione oggi dibattuta nella maggioranza di Governo e sulla quale l’opposizione del Pd attacca l’esecutivo. “Io ho come obiettivo l’eliminazione della ‘protezione speciale’ perché si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade al resto di Europa. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso, non è un tema su cui ci sono divergenze”, puntualizza il presidente del Consiglio, “Ed è normale che ci siano diversi emendamenti”.

La fuga dell’imprenditore russo

Altro tema di attualità affrontato è la fuga dell’imprenditore russo dall’Italia e sul quale l’America sollecita chiarimenti.
“Sicuramente il fatto è abbastanza grave, mi riservo quanto torno di parlarne col ministro Nordio per capire bene come sono andate le cose, sicuramente ci sono anomalie”, osserva il presidente del Consiglio, “la principale anomalia credo sia la decisione della Corte di appello di tenerlo ai domiciliari con motivazioni discutibili e di mantenere la decisione anche quando c’era una decisione sull’estradizione: quindi credo che il ministro abbia fatto bene ad avviare un’azione disciplinare e quindi bisogna fare chiarezza”.

Pnrr, serve più tempo

Prima di lasciare lasciare la capitale Etiope, il premier risponde sull’aggiornamento e i tempi di attuazione del Piano nazionale di ripresa.
“Non so dare una data precisa ma posso dire che noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite dall’Europa e la prescrizione della Commissione Ue è agosto”. “Non è un lavoro facile”, puntualizza Giorgia Meloni, “per le modifiche del piano ci prendiamo il tempo che è necessario a ottenere il vero obiettivo, che non è fare i primi della classe e presentare una settimana prima il lavoro ma presentare un lavoro che ci consenta di spendere al meglio le risorse”.

I leader del Corno d’Africa

Larga parte dell’incontro con la stampa è stato dedicata alla missione e colloqui su migranti, frontiere e sviluppo commerciale con il leader dei paesi del Corno d’Africa.  “Ad Addis Abeba ho avuto il piacere di incontrare anche il Presidente somalo Hassan Mohamud. La Somalia troverà sempre nell’Italia un partner privilegiato e solido nel sostenere gli sforzi volti a rafforzare le istituzioni somale e la stabilità dell’intero Corno d’Africa”. Ieri mattina la premier ha tenuto  al Palazzo nazionale il colloquio trilaterale con il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed Ali e con il presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud. Prima di concludere la missione, la premier è stata in visita all’istituto onnicomprensivo Galileo Galilei della capitale etiope.

Continente ricco e strategico

“L’Africa per noi è strategica, non solo per noi che siamo i dirimpettai, e per questo l’Italia sta cercando di spingere per una maggiore attenzione in Europa”, ha sottolineato ancora Giorgia Meloni, “un continente che, differentemente dalla percezione che si ha, non è povero, ma in alcuni casi viene sfruttato e, in altri, non ha gli strumenti per tirare fuori le ricchezze di cui potrebbe vivere e prosperare”.
“L’Italia”, ha  insistito il premier, “può portare la voce dell’Africa nei consessi internazionali”. “Vogliamo lavorare sulle infrastrutture, sull’agricoltura, sul turismo, che può essere in Etiopia una grande occasione di sviluppo. Quello che questi Paesi ci chiedono è di farci portavoce verso l’Unione europea, il G20, il G7, delle loro istanze e delle loro necessità e penso che l’Italia possa giocare questo ruolo”. “Nel Consiglio europeo”, ha ricordato Giorgia Meloni, “ci stiamo occupando di portare maggiore attenzione sull’Africa”.

Somalia relazione storiche

“Ho avuto il piacere di incontrare anche il Presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. La Somalia troverà sempre nell’Italia un partner privilegiato”, ha ribadito il premier, “e solido nel sostenere gli sforzi volti a rafforzare le istituzioni somale e la stabilità dell’intero Corno d’Africa”.

La visita alla scuola italiana

Giorgia Meloni al termine della due giorni nella capitale Etiope, ha visitato l’istituto statale “Galileo Galilei”. “Il cento per cento dei ragazzi che escono da queste scuole trovano lavoro”, ha osservato Giorgia Meloni, “e questa è la cosa più importante che si può fare per Paesi che fanno grandi sforzi di stabilizzazione, di modernizzazione e che sono fondamentali per la stabilità dell’intera regione”. “C’è grande voglia d’Italia, di attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio, di lasciare qui qualcosa”.

Piano Mattei ad ottobre

Durante gli incontri istituzionali Giorgia  Meloni ha fatto riferimento al vertice Italia-Africa di ottobre come una buona occasione per presentare un “Piano Mattei” nella sua versione completa. “Il summit intergovernativo di ottobre mi sembra l’occasione giusta per presentare definitivamente il nostro Piano Mattei, nel quale collaboriamo con questi Paesi” africani, ha detto Meloni, che ha sottolineato l’intenzione del governo di “offrire punti di vista” ma agire in collaborazione con i Paesi del continente. Meloni non si è espressa sulla sua eventuale presenza al summit in programma a maggio a New York sulle crisi umanitarie nel Corno d’Africa ma ha ricordato che il summit “è co-guidato dall’Italia e dal Sudan”, e che spetterà al ministro degli Esteri Antonio Tajani rappresentare il nostro Paese. Il premier ha poi fatto riferimento ai “molteplici eventi” sull’Africa sui quali l’esecutivo sta lavorando, inclusi di Dialoghi mediterranei o l’evento della Fao in agenda il 24-26 luglio a Roma, “al quale abbiamo invitato l’Unione africana e dove ci sarà penso anche il premier etiope Abiy Ahmed“.

I rapporti di amicizia

L’Etiopia è un Paese con il quale l’Italia vanta storiche e importanti relazioni che il governo intende rafforzare ulteriormente. “Sono molte le materie sulle quali discutere, a partire da quella migratoria che è una conseguenza, ma qui sono presenti le nostre aziende con i loro investimenti e le loro infrastrutture che sono riferibili a quello che io chiamo ‘piano Mattei’ per l’Africa. Le aziende italiane hanno costruito e stanno costruendo le dighe principali”, ha evidenziato infine Giorgia Meloni. “C’è un sostegno del quale questo Paese ha bisogno, particolarmente sul piano finanziario. Ce ne stiamo occupando, come stiamo facendo in una situazione completamente diversa per la Tunisia, per ottenere lo sblocco di finanziamenti che poi consenta ulteriori investimenti”.

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