Il rischio terrorismo islamico è ancora presente, anche in Italia. Non lo dice solo chi scrive, ma più autorevolmente la polizia di Stato, nel giorno del suo 171^ compleanno.
Si conferma utile anche il monitoraggio della DIGOS sui migranti, perche’ è vero che non si devono fare equazioni, ma che terroristi e mafie di ogni paese sfruttino il loro traffico per veicolare denaro sporco e messaggi di presenza sul territorio è una verità accolta.
Aumenta il radicalismo via internet, con giovani italiani, altresi, che partecipano a chat di violenza e tortura, nonché a “school shoting”.
La narrativa jihadista e quella suprematista si nutrono anche della propaganda che viene dalla guerra russo-ucraina: entrambe vanno controllate, e per fortuna le nostre forze “di sicurezza” lo fanno. Senza privilegiare nessuno, nel rispetto delle regole, ma anche della nostra incolumità, che pregherei di non rinnegare mai da parte di nessun buonismo elettorale.