Il presidente Usa, Joe Biden, ha firmato una risoluzione bipartisan che pone immediatamente fine all’emergenza nazionale coronavirus, dichiarata per la prima volta nel marzo 2020. Il provvedimento giunge un mese prima di quanto previsto dall’amministrazione. Un’emergenza sanitaria pubblica separata, sempre legata al Covid, rimarrà attiva fino all’11 maggio. Biden inizialmente si era opposto alla fine dell’emergenza nazionale. Ciononostante aveva dichiarato che non avrebbe posto il veto alla risoluzione.
Il Senato ha approvato il provvedimento con 68 voti a favore contro 23. La Camera ha approvato la legislazione, introdotta dal deputato repubblicano dell’Arizona, Paul Gosar, con 220 voti a favore contro 210. La risoluzione che pone fine all’emergenza nazionale prima di maggio ha indotto l’amministrazione a concludere più rapidamente alcuni dei suoi programmi in merito introdotti negli ultimi mesi e a informare le persone interessate dal cambio di rotta. Tra i programmi interessati ci sono la tolleranza sui mutui presso il Dipartimento per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano e i requisiti rilassati del Dipartimento per gli affari dei veterani per le visite a domicilio per valutare l’idoneità all’assistenza del caregiver. Si prevede che la fine dell’emergenza sanitaria avrà un impatto più ampio sul programma di immigrazione dell’era Trump noto come Titolo 42.
Da quando è entrato in carica, Biden è stato oggetto di aspre critiche da parte dei repubblicani per la risposta al Covid della sua amministrazione, in particolare per i requisiti di vaccinazione e mascherina. “I repubblicani della Camera stanno mantenendo il loro impegno per l’America” ha dichiarato il presidente della Camera, Kevin McCarthy, riferendosi a un elenco di priorità che include la rimozione dell’emergenza nazionale e la fine del mandato di vaccinazione militare.
Il Congresso ha approvato un disegno di legge che ordina al Dipartimento della Difesa di revocare un mandato di vaccinazione Covid per i membri del servizio. I repubblicani della Camera hanno anche sondato le origini del coronavirus e richiesto documenti agli alti funzionari di Biden, tra cui il dottor Anthony Fauci, che ha supervisionato la risposta del virus.