L’omicidio del propagandista russo Vladlen Tatarsky allo Street Food Bar n. 1 a San Pietroburgo il 2 aprile fa probabilmente parte di un piano più ampio per intensificare i conflitti interni in Russia che coinvolgono Yevgeny Prigozhin e la sua milizia privata Wagner. Lo afferma, in un proprio rapporto, l’Institute for the Study of War (ISW).
Gli esperti statunitensi notano che Tatarsky era una figura di spicco nello spazio informativo nazionalista russo a favore della guerra, sebbene non il più importante dei propagandisti. Allo stesso tempo, la sua morte in un bar associato a Prigozhin “può indicare nuove crepe nel Cremlino e nella sua cerchia ristretta”. Si noti che il propagandista era in bilico tra la lealtà al capo di Wagner e al presidente russo Vladimir Putin.
Era tra i presenti all’evento in cui è stata annunciata l’annessione dei territori ucraini da parte della Federazione Russa e ha condotto numerose campagne di reclutamento, “ha promosso il militarismo violento e ha sostenuto l’ideologia di Putin e gli obiettivi massimalisti di ‘denazificazione’ e ‘smilitarizzazione’ dell’Ucraina”.
Nel rapporto si legge che: “Tuttavia, Maksim Fomin [ndr. Vero nome Vladlen Tatarsky] condivideva la sua ideologia e attività con molti altri ‘comandanti’ russi e non risulta essere un bersaglio meritevole di particolare attenzione da parte di Kiev. L’omicidio di Fomin potrebbe essere la prova che la tolleranza di Putin per questi ‘guerrieri’ sta generalmente diminuendo, ma potrebbe anche essere una conseguenza della vicinanza di Fomin a Prigozhin”.
Dalla ricostruzione degli accadimenti, emerge che, poco prima dell’esplosione nel caffè, Tatarsky ha partecipato ad un altro evento.
Secondo gli analisti dell’ISW, l’assassinio di Fomin potrebbe essere inteso anche come un monito a Prigozhin, che mette sempre più in discussione i principali messaggi del Cremlino sulla guerra in Ucraina e segnala anche indirettamente il suo interesse per la presidenza russa, sia in competizione con Putin che come suo successore.
Cyberfront Z, collegato a Wagner, ha condotto per mesi dibattiti sulla guerra nei bar di proprietà di Prigozhin, ed è possibile che questo omicidio di alto profilo scoraggi le persone dal partecipare a tali eventi. Questo attacco potrebbe anche essere un tentativo di intimidire altri “corrispondenti militari” legati a Wagner, afferma il rapporto.
Ci si aspetta, inoltre, che i funzionari russi spingano la società civile russa all’autocensura mettendo in discussione il corso della guerra durante vari eventi nei bar del Paese.
L’ISW ritiene che la figura di Tatarsky aveva già approfondito la spaccatura nello spazio dei corrispondenti militari della Russia, di conseguenza il Cremlino potrebbe usare tali disaccordi per giustificare la censura di alcuni propagandisti che sono apertamente critici verso Putin.
Il Consigliere del Capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, Mykhailo Podolyak, in merito alla notizia della morte del propagandista Vladlen Tatarsky in Russia, ha affermato che “I ragni si mangiano a vicenda in un barattolo”, riferendosi – con questa frase – a ciò che accade “quando il terrorismo diventerà uno strumento di lotta politica interna”.