All’Accademia di Santa Cecilia continua la sfilata di grandi star del pianoforte.
Oggi alle 20.30 (Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone) sarà Grigory Sokolov ad esibirsi – per la 24a volta dalla sua prima apparizione del 1969 – nella Sala Santa Cecilia, tra i pianisti più intensi e raffinati della scena internazionale, schivo e antidivo per eccellenza.
Sokolov, che ha raggiunto fama mondiale vincendo il “Concorso Čajkovskij” di Mosca a soli sedici anni e nel 2014 ha firmato un contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophon, abbraccia un repertorio tra i più vasti e i suoi recital ricevono ovunque trionfali accoglienze dal pubblico e dalla critica che esalta la serietà e la profondità delle sue interpretazioni, l’originalità, la padronanza tecnica, la gamma di colori inconfondibili e la bellezza del tocco che
Piero Rattalino ha definito una “forza della grandine”.
Il pianista russo nella prima parte del programma interpreterà brani del compositore inglese Henry Purcell (1659-1695), che iniziò la sua carriera come cantore della cappella reale e fu anche al servizio della corte inglese come musicista e organista dell’Abbazia di Westminster.
La seconda parte è invece dedicata a due brani di Wolfgang Amadeus Mozart, con la Sonata n. 13 in si bemolle maggiore K. 333 “Parigina” realizzata nel mese di settembre del 1778 nel corso del suo terzo soggiorno parigino e l’Adagio in si minore K. 540, composto nel marzo del 1788 – l’anno di composizione delle sue ultime tre Sinfonie e del suo penultimo Concerto per pianoforte – e dal “carattere libero e rapsodico” (Sergio Sablich).
L’unica, irripetibile natura della musica suonata dal vivo è centrale per la comprensione della bellezza espressiva e dell’irresistibile onestà dell’arte di Grigory Sokolov. Le poetiche interpretazioni del pianista russo, che prendono vita durante l’esecuzione con un’intensità mistica, scaturiscono dalla profonda conoscenza delle opere che fanno parte del suo vasto repertorio.
I programmi dei suoi recital abbracciano ogni cosa, dalle trascrizioni della polifonia sacra medievale e dai lavori per tastiera di Byrd, Couperin, Rameau, Froberger e Bach a tutto il repertorio classico e romantico con particolare attenzione a Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin, Brahms e alle composizioni di riferimento del XX secolo di Prokof’ev, Ravel, Skrjabin, Rachmaninoff, Schönberg e Stravinskij.
Tra gli amanti del pianoforte è ampiamente considerato uno dei massimi pianisti di oggi, un artista ammirato per la sua introspezione visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione senza compromessi alla musica. Sokolov è nato a Leningrado (ora San Pietroburgo) e ha intrapreso gli studi musicali all’età di cinque anni, e due anni più tardi, ha cominciato gli studi con Liya Zelikhman alla Scuola Centrale Speciale del Conservatorio di Leningrado.
A 12 anni ha tenuto il suo primo recital pubblico e il suo prodigioso talento è stato riconosciuto nel 1966 quando, a soli sedici anni, è diventato il più giovane musicista di sempre a vincere il Primo Premio
al Concorso Internazionale Čajkovskij di Mosca. Mentre Sokolov intraprendeva grandi tour di concerti negli Stati Uniti e in Giappone negli anni Settanta, il suo talento si è evoluto ed è maturato lontano dai riflettori dei media internazionali. In seguito al collasso dell’Unione Sovietica, ha cominciato ad apparire con più frequenza nelle principali sale da concerto e nei principali festival europei.