Potrebbe sembrare un pesce d’aprile, purtroppo non è così. La Russia di Vladimir Putin, ha assunto la Presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ad un Paese che aggredisce illegalmente un altro Paese sovrano e membro delle Nazioni Unite non dovrebbe essere permesso di diventare il volto della pace globale mentre la corte Penale Internazionale accusa i suoi vertici di crimini contro l’umanità.
Al di là dell’alto valore simbolico, la Presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite implica un potere istituzionale effettivo in seno alle Nazioni Unite, presiedendo tutte le discussioni, controllando l’agenda dei lavori, il programma dei dibattiti e gestendo tutte le bozze di risoluzione. Peraltro, la Russia si è dimostrata abile in passato nell’abusare del vasto potere procedurale insito nella Presidenza del Consiglio di Sicurezza.
In effetti, l’ultima volta che la Russia ha ricoperto la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza è stato, non a caso, nel febbraio 2022. Allora, la Russia cercò di sfruttare il Consiglio di sicurezza per confondere e fuorviare il mondo sulle sue reali intenzioni, puntando, con le sue subdole macchianzioni, ad ostacolare il necessario sostegno internazionale all’Ucraina sia prima che immediatamente dopo l’inizio dell’invasione del 24 febbraio 2022.
Le Nazioni Unite sono un’istituzione imperfetta e sarebbe stato difficile per l’ONU rispondere efficacemente ai primi segnali di allarme relativi all’invasione russa dell’Ucraina a causa della paralisi burocratica sistemica che affligge il Consiglio di Sicurezza a livello congenito, con il potere di veto concesso ai cinque membri permanenti. Tuttavia, il fatto che la Russia abbia detenuto la Presidenza del Consiglio di sicurezza ha seriamente esacerbato queste sfide e ha reso le Nazioni Unite ampiamente impotenti quando il mondo ne aveva più bisogno, e anche quando la comunità internazionale si è radunata attorno all’Ucraina.
Ad esempio, nelle settimane che hanno preceduto l’invasione, la Russia ha abusato della sua Presidenza per alimentare la campagna di disinformazione russa sul “regime ucraino malvagio” e sulle proprie “intenzioni pacifiche”, presentando alle riunioni del Consiglio di sicurezza alcuni “attivisti della società civile ucraina” filorussi che supportavano la sua narrazione.
Nelle settimane precedenti l’invasione, la Russia ha manipolato le regole dell’ONU per imporre una condanna istituzionale senza precedenti delle sanzioni economiche A cui è sottoposta. Quando è scoppiata l’invasione alla fine di febbraio, i propagandisti russi si sono affrettati a sfruttare queste discussioni come un randello per erodere la legittimità della coalizione occidentale agli occhi delle nazioni in via di sviluppo.
Allo stesso modo, la Russia ha utilizzato il Consiglio di sicurezza come sede per pubblicizzare alcune delle proprie organizzazioni internazionali fantoccio, fornendo a questi burattini di Putin una patente di legittimità internazionale.
Questi sono solo alcuni esempi, senza voler citare gli innumerevoli altri modi in cui la Russia ha sfruttato oscure regole procedurali per rendere difficile la vita alla delegazione ucraina sia all’interno delle Nazioni Unite che nella più ampia arena diplomatica.
Proprio come l’abuso della Presidenza da parte della Russia lo scorso febbraio ha effettivamente immobilizzato il Consiglio di sicurezza nel momento di massimo pericolo, ora ci troviamo in una congiuntura simile, e se il primo round è stato sufficientemente indicativo, non ci vuole molta immaginazione per comprendere come la Russia userà ancora una volta in modo improprio i poteri della Presidenza per seminare disinformazione e creare divisioni tra gli Stati membri delle Nazioni Unite. Il sostegno globale all’Ucraina potrebbe essere messo a dura prova.
Ancora una volta torna attuale la valutazione della base giuridica della presenza della Russia nel Consiglio di sicurezza di cui ci siamo occupati dalle colonne de La Discussione lo scorso 17 dicembre 2022.
Ora che la Russia è stata designata come stato aggressore dalle Nazioni Unite, eminenti studiosi di diritto internazionale hanno notato che ciò squalifica tecnicamente la Russia dalla presidenza di qualsiasi organo delle Nazioni Unite, tanto più del Consiglio di sicurezza. L’ONU avrebbe dovuto, quindi, invocare il proprio Statuto e vietare alla Russia di assumere la presidenza del Consiglio di sicurezza.
La Russia dovrebbe essere rimossa dal Consiglio di Sicurezza e dall’Assemblea Generale, data la sua presenza illegale; se la Russia è interessata, può richiedere uno status di osservatore senza diritto di voto nell’Assemblea generale come passo provvisorio.
La Russia dovrebbe quindi presentare domanda formale di adesione, da discutere e votare sia in Assemblea generale che in Consiglio di sicurezza, come ogni altro nuovo membro dell’ONU.
In definitiva, il presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe salvaguardare la pace e l’armonia globali. Putin e la Federazione Russa non possono essere autorizzati a occupare lo scranno più alto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite finché continuano l’invasione dell’Ucraina, e gli Stati membri delle Nazioni Unite, in particolare Stati Uniti, Regno Unito e Francia, tre dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, dovrebbero essere pronti ad opporsi alla convocazione del Consiglio di sicurezza sotto la guida illegittima del signore della guerra Putin. Queste azioni devono essere assunte con immediatezza. Non c’è più tempo. Qualsiasi ulteriore indugio minerebbe le fondamenta stesse dell’ONU e questo non può e non deve accadere.