domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Mosca. Giornalista del Wall Street Journal in carcere per almeno due mesi. Ridicole accuse di spionaggio

Il Servizio di Sicurezza Federale russo ha annunciato di aver arrestato, per sospetto di spionaggio, il giornalista del quotidiano statunitense The Wall Street Journal Evan Gershkovich. l’FSB afferma che il giornalista, su istruzioni degli Stati Uniti, stava raccogliendo informazioni su una delle imprese del complesso militare-industriale russo.

Dalle prime ore del mattino del 30 marzo è iniziata a circolare la voce che un giornalista che lavorava in Russia da circa sei anni era scomparso a Ekaterinburg mentre preparava un servizio sul tristemente noto Gruppo Wagner, la compagnia di mercenari russi. In effetti, alcune fonti hanno rivelato che la sera del 29 marzo, nel centro della città vicino al ristorante Bukowski Grill, persone in borghese hanno arrestato un uomo. Dalle prime informazioni si trattava proprio del giornalista Gershkovich.

La mattina del 30 marzo, il governatore della regione di Sverdlovsk in Russia ha scritto: “Ieri, il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich è stato arrestato a Ekaterinburg. La situazione è molto seria”. Al momento della pubblicazione, la notizia non è stata accompagnata da alcun commento.

In un proprio comunicato ufficiale, l’FSB ha successivamente confermato di aver “fermato le attività illegali del cittadino statunitense, classe 1991, corrispondente da Mosca del quotidiano americano The Wall Street Journal, accreditato presso il ministero degli Esteri russo, sospettato di spionaggio a vantaggio del governo americano”. Secondo la versione fornita dai servizi segreti russi, Gershkovich avrebbe raccolto informazioni coperte da “Segreto di Stato” sulle attività di una delle “imprese del complesso militare-industriale russo”.

I redattori de The Wall Street Journal hanno espresso profonda preoccupazione per quanto è accaduto. La detenzione del giornalista è stata commentata dall’organizzazione internazionale Reporters sans frontières. “I giornalisti non dovrebbero essere presi di mira!”, hanno twittato gli attivisti per i diritti umani.

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che Gershkovich era impegnato in casi “non legati al giornalismo”. Nei suoi confronti il dipartimento investigativo dei Servizi segreti russi ha aperto un procedimento penale ai sensi dell’articolo 276 del Codice penale della Federazione russa (spionaggio). In base a questo articolo, il reporter rischia fino a 20 anni di carcere.

L’ultimo articolo di Gershkovich è stato pubblicato lo scorso 28 marzo. In precedenza, aveva fatto particolare scalpore un altro articolo, che recava sempre la firma del giornalista, pubblicato a dicembre dalla testata statunitense. In quella inchiesta era stato toccato il tema, particolarmente scottante, della gestione delle informazioni che vengono fornite al presidente Putin sulla guerra in Ucraina. Il testo affermava che tali informazioni, prima di giungere al Cremlino, vengono manipolate dall’FSB, così da evitare che il presidente russo venga informato in modo puntuale sui fallimenti dell’esercito.

A luglio, la Russia, insieme a Venezuela, Iran, Cina, Corea del Nord e Myanmar, è stata inclusa nell’elenco – compilato dal Dipartimento di Stato americano – dei Paesi con un rischio maggiore di detenzione illegale per cittadini statunitensi.

Alcuni analisti qualificati accusano direttamente Mosca di prendere ostaggi per fare pressione su Washington e scambiarli con russi arrestati per crimini commessi in nome e per conto del Cremlino.

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