L’origine del Backgammon risale a 4500 anni fa nella valle della Mesopotamia, attuale Iraq. Alcune leggende attribuiscono la sua invenzione al Re di Persia, mentre alcuni attribuiscono la sua invenzione ad un antico saggio indiano. Un gioco che ha fatto il giro del mondo suscitando curiosità ed ammirazione fino alla sua scoperta avvenuta negli anni 20’ nello stato di New York da un Signore la cui identità è tuttora sconosciuta.
Nella città di New York venne chiamato “il cubo di raddoppiamento”, particolare invenzione che diede vita alla nascita del backgammon moderno che fece scalpore durante il periodo del proibizionismo.
Per capire il gioco del Backgammon possiamo vederlo sotto diversi aspetti:
- In chiave psicologica
- In chiave moderna
Per poter giocare correttamente a Backgammon bisogna imparare le sue regole, così come nella vita, la migliore conoscenza di tutte le regole e leggi scientifiche e morali, per potersi muovere nella giusta direzione della realtà circostante. Anche nel backgammon ti viene imposta una struttura su cui devi muoverti e rispettare un sistema su cui sei un giocatore attivo, consapevole della tua strategia messa in atto e l’obiettivo da raggiungere come nei casi in cui ti trovi in un torneo.
Fattore determinante nel Backgammon sono i dadi; una volta lanciati non sai mai quali numeri potrebbero uscire perché sono soltanto una combinazione di dati statistici, i quali potrebbero essere paragonati a quello che alcuni chiamano Destino, Karma, la Volontà di Dio o, per i soli materialisti, semplici processi naturali.
Tuttavia, imparare a giocare a backgammon ti insegna a rimanere concentrato, ad allenare l’astuzia ed essere veloce nelle mosse, riuscendo a prevenire e capire quale sarà la prossima mossa del tuo avversario.
Il Backgammon può insegnare a gestire le paure, le ansie e a sviluppare delle skills utili anche nella vita di tutti i giorni come saper gestire i cambiamenti delle situazioni sia nel gioco che nella vita giornaliera e sfruttare le opportunità che la vita ci dona.
Questo discorso ci porta ad aprire una visione sul “cubo di raddoppio” e sulla sua psicologia. L’introduzione del “cubo di raddoppio” permette al giocatore di raddoppiare la puntata del gioco quando il giocatore si sente in vantaggio e permette all’avversario di accettarlo, e giocare per il doppio del valore del gioco, o rifiutarlo e perdere la partita al livello su cui si stava giocando.
Il “cubo di raddoppio” nel backgammon non solo ti fa reagire a quello che ti succede, ma quando lo usi, ti permette di affermarti. Usando il “cubo di raddoppio” si esercita quella che Nietzsche chiamava “la tua volontà di potenza”, dove tua natura consiste nel superare te stesso, affrontare le tue paure e i tuoi limiti e spingerli oltre gli ostacoli della tua esistenza.
Sotto un profilo moderno, dagli anni 2000 ad oggi molte case di moda nelle loro collezioni hanno lanciato la tavola del Backgammon personalizzata: da Hermes, Ralph Lauren, Gucci, Loro Piana e tanti altri. Trasformando il gioco del Backgammon da semplice passatempo ad un gioco di società in grado di unire più classi sociali, non solo in Italia, ma in tutti i continenti. Ogni anno vengono svolti tornei in più parti del mondo dove possono partecipare chiunque sia in grado di affrontare un torneo, dalle categorie junior fino alle categoria senior, nei quali il montepremi risulta più elevato.
Nella città di Roma, nel mese di settembre, una volta all’anno viene indotto un torneo open nel circolo a scelta dalla federazione italiana di Backgammon al quale può partecipare chiunque senza distinzioni di categorie.
In conclusione, chiunque sia interessato ad avvicinarsi e muovere i primi passi nel meraviglioso mondo del backgammon, può trovare numerose scuole e circoli in tutta Italia, dove i loro membri sono accumunati dalla passione e amore per questo gioco così peculiare.