Tutto in un colpo. Si è risolto così il Consiglio dei ministri tenuto ieri sera con una agenda fitta di attesi e disparati provvedimenti, che sono andati per lo più a buon fine. All’ordine del giorno il ddl per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici e il decreto legislativo sul Codice degli appalti. Poi l’attesissimo rinnovo del bonus sociale per le ridurre il caro bollette nella sua versione maggiorata. L’incentivo verrà, infatti, esteso alle famiglie con un Isee fino a 15 mila euro.
Il Cdm inoltre prevede una nuova tappa per l’autunno quando sarà messo in campo un nuovo bonus “termico”. Una compensazione che scatterà quando il prezzo del gas supererà una certa soglia di prezzo. Così come per i crediti di imposta per le imprese che continueranno ad esserci, ma rimodulati in base all’andamento del costo del gas.
Nel merito delle spese sanitarie il Cdm ha proposto una soluzione per il payback sanitario in soccorso delle imprese, con l’indicazione di una cifra, per circa 1,1 miliardi di euro. Tra i temi affrontati, quello controverso in sede europea delle concessioni dei spazi per ambulanti. Il Cdm ha posto nuove norme e anche tutele per le micro-imprese e i lavoratori.
L’intervento del ministro
Grazie alla discesa drastica del prezzo del gas sono in rampa di lancio i nuovi aiuti sulle bollette, ma stavolta, con una novità positiva. Per incentivare i previsti bonus serviranno ora solo 5 miliardi di euro, un quarto rispetto allo stanziamento di oltre 20 miliardi previsto nell’ultima Legge di bilancio. Il decreto, come spiegato dal ministro dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti, confermerà gran parte delle misure già in vigore, introducendo però anche qualche novità. Come illustrato dal titolare del Mef, per il gas, nel periodo aprile-giugno, l’Iva continuerà ad essere ridotta al 5%, così come continueranno a essere azzerati gli oneri di sistema. Per l’elettricità, invece, gli oneri saranno ripristinati, ma con una serie di sconti e benefici che il Ministero dell’economia e finanze sta mettendo ancora a punto nei dettagli e che garantiranno comunque una discesa dei costi.
La novità prevista dal Cdm
Una innovazione scatterà dal primo ottobre. Con l’inizio della prossima stagione autunnale – e non più, come ipotizzato in un primo momento , a partire da luglio -. Nel quarto trimestre dunque introdotto un nuovo bonus ’termico’, destinato a tutte le famiglie senza limiti di reddito. Una sorta di compensazione che scatterà quando il prezzo del gas supererà una certa soglia e che dovrebbe incentivare, stando alle prime indicazioni, eventuali risparmi, cercando però un equilibrio per evitare di disincentivare l’elettrico su cui invece si è puntato con forza negli ultimi anni. Il costo rientrerà nei 5 miliardi di finanziamento.
Ampliata la fascia Isee
Dai calcoli fatti dal Cdm pur senza ulteriori spese aggiuntive per lo Stato, le famiglie, fino a 15 mila euro Isee, potranno usufruire di un bonus finanziario di aiuto. L’inclusione di redditi un poco più alti permetterà di coinvolgere una platea di 4,5 milioni di nuclei famigliari.
Credito di imposta a soglie
Novità decise anche per le imprese. C’è la conferma del credito d’imposta che scatterebbe però solo al superamento di una certa soglia di prezzo del gas (si indica 70 euro per megawattora), mentre con quotazioni inferiori si scenderebbe al 20% per energivori e gasivori (rispetto al 45% attuale) e al 10% per gli altri.
Payback, rinvio del pagamento
Un sospiro di sollievo arriva per le imprese che distribuiscono sistemi tecnologici sanitari in compartecipazione economica con il sistema nazionale. La soluzione per il payback sanitario, costerà circa 1,1 miliardi di euro. La scadenza per le aziende del settore biomedicale per saldare il pregresso (circa 2,2 miliardi) è stata fissata al 30 aprile con il decreto Milleproroghe
Contatori intelligenti e Pnrr
Un capitolo delle decisioni del Cdm riguarda le norme per il potenziamento e la pianificazione dello sviluppo della rete elettrica nazionale, con l’obbligo di comunicare all’Arera gli interventi infrastrutturali da effettuare in dieci anni e con gli investimenti da realizzare in tre anni. Sommate alla promozione dell’utilizzo dei contatori intelligenti per favorire il risparmio energetico e il contenimento del prezzo dell’elettricità. Le misure decise sono giudicate essenziali per assicurare il raggiungimento delle tappe di interventi fissate nel Piano nazionale di ripresa.
Ambulanti e spazi concessi
Per adeguare le norme agli obblighi europei e per evitare una procedura d’infrazione il Cdm ha affrontato anche il controverso tema degli ambulanti. Si sancisce l’assegnazione tramite gara, salvaguardando però gli interessi degli attuali concessionari, delle micro-imprese e dei lavoratori. Nelle gare dovrà essere previsto un numero massimo di concessioni intestate allo stesso operatore all’interno dello stesso mercato e nei Comuni che non hanno ancora avviato i procedimenti, le concessioni in essere potranno essere prorogate fino al 31 dicembre 2024.
Commercio, no vendite libere
Il Cdm ha voluto prendere atto del disappunto delle associazioni di settore del commercio ed ha stralciato dalla discussione la norma che disciplina periodi e durata dei saldi e delle vendite di liquidazione. La proposta accantonata prevedeva la sottrazione alle Regioni di indicare i periodi delle vendite. Per le Associazioni del commercio si sarebbe dato il via ad una deregolamentazione che avrebbe permesso una ondata di vendite promozionali anche a ridosso dei saldi. Il problema sarà ora oggetto di un confronto con le associazioni di categoria e con le Regioni, che saranno convocate dal ministero delle imprese e del Made in italy.
5G tema da approfondire
Tra le decisioni accantonate invece figura la richiesta dell’innalzamento della potenza per sistemi 5G. Questione sollevata dagli operatori di telefonia in più occasioni, sarebbe tornata di attualità. La richiesta è stata rinviata, dopo il parere negativo della Lega, contraria – soprattutto a livello locale – ad alzare gli attuali parametri.
Confesercenti stop vendite libere
“Apprendiamo con soddisfazione”, commenta la Confesercenti, “che nel Ddl Concorrenza non ci sarà la norma sulla deregulation totale dei saldi, per favorire un confronto preventivo con le associazioni di categoria e le Regioni. Ci sembra la scelta giusta: le vendite di fine stagione sono un evento utile ai consumatori e alle piccole imprese del commercio, dal valore di circa 8 miliardi di euro l’anno. Cancellarli”, osserva la Confederazione, “avvantaggerebbe solo le attività di dimensioni maggiori, dalla Grande Distribuzione alle piattaforme on line, che hanno la possibilità di investire somme cospicue nella promozione”.