Rafforzare il brand Confederale, rappresentare e raccontare in modo efficace e innovativo l’artigianato e le piccole imprese. E’ la priorità che Confartigianato ha posto al centro degli Stati generali della comunicazione, organizzati a Roma e che ha riunito gli addetti alla comunicazione delle Associazioni territoriali e delle Federazioni regionali.
Voci e immagini delle imprese L’obiettivo è una comunicazione “di sistema” e al passo con i tempi. “Un confronto per fare il punto sugli strumenti e sulle modalità più adatti da condividere per dare ‘voce’ agli imprenditori e veicolarne l’immagine”, sottolinea il Vice Presidente vicario di Confartigianato Eugenio Massetti: “Confartigianato è un brand che ha una storia” che racchiude “tantissime categorie”. La sfida è “fare sintesi” puntando sulla “credibilità, sulla continuità delle buone prassi e sul radicamento nel territorio”.
Connettere tanti mondi
Il segretario generale di Confartigianato Vincenzo Mamoli inoltre evidenzia che la comunicazione rappresenta “una priorità sulla quale investire energie e costante impegno condivisi da parte del Sistema
Confartigianato”. Indicazioni richiamate anche dal direttore delle politiche organizzative, comunicazione e marketing, Stefano Bernacci.
“Dobbiamo essere capaci”, osserva “di connettere tanti mondi, di avere una linea di pensiero. Comunicare ciò che facciamo in maniera giusta significa rendere il mondo dell’artigianato più accattivante e attrattivo anche per i giovani”.
Le agenzie e nuove frontiere Tanti i media, tanti i linguaggi che devono essere adattati ai messaggi da comunicare: Confartigianato ha offerto gli esempi di un un’agenzia di stampa come l’Ansa, con la testimonianza del giornalista Paolo Rubino, fino alle piattaforme digitali come Tik Tok con l’intervento di Luana Lavecchia, responsabile relazioni istituzionali Tik Tok Italia. Le nuove frontiere della comunicazione
sono stare ‘esplorate’ anche dal Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, il quale ha spiegato come “attraverso una comunicazione efficace” si possano “difendere” e fare gli interessi delle piccole imprese. I livelli di comunicazione sono diversi e complessi”, commenta Gregori, “ma passano tutti “dal piano strategico e dagli strumenti operativi”. L’efficacia si muove di pari passo con la concretezza. Tre sono i pilastri in questo senso: “Ritorno ai contenuti, puntare sui dati, rafforzare il ruolo di sistema”.
Marketing relazionale
Altra voce presente al confronto quella di Marco Pierpaoli, coordinatore del Gruppo nazionale marketing di prossimità, ha insistito sull’esigenza di un “approccio scientifico” alla comunicazione, rendendo in qualche
modo “misurabili” i risultati che si ottengono applicando i nuovi mezzi di comunicazione “tenendo presente le mutazioni del contesto in cui ci troviamo a lavorare”. Il “marketing associativo” ormai sempre più deve
diventare “marketing relazionale”. Cogliendo nella concorrenza “una forma di stimolo e di opportunità”.