lunedì, 23 Dicembre, 2024
Esteri

La fuga di Artem Uss. Intelligence russa?

Il 22 marzo è evaso dai domiciliari ed ha fatto perdere le sue tracce Artem Uss Aleksandrovich che era agli arresti domiciliari in Italia.

Quando la polizia italiana è arrivata nel suo appartamento per controllare che fosse in casa, nel borgo di Cascina Vione a Basiglio in provincia di Milano ha trovato la porta chiusa e la tv accesa.

Il giorno prima la Corte d’appello di Milano aveva autorizzato la sua estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di aver violato il regime delle sanzioni contro la Russia per la guerra di aggressione in Ucraina.

Artem Uss era stato arrestato in Italia nell’ottobre 2022 in relazione all’accusa statunitense di aver spedito tecnologia militare, acquistata da produttori statunitensi, ad acquirenti russi. Per gli USA alcuni di questi materiali sono successivamente finiti sul campo di battaglia in Ucraina. Gli investigatori hanno affermato che gli imputati avrebbero utilizzato una società tedesca per spedire la tecnologia. Sempre per l’accusa statunitense i cinque emissari di Mosca avrebbero spedito anche petrolio dal Venezuela alla Russia in violazione delle sanzioni.

Nel tentativo di sottrarre Artem Uss all’estradizione verso gli Stati Uniti, le autorità russe avevano aperto, a loro volta, un procedimento penale contro di lui, sostenendo che era colpevole di riciclaggio di denaro su larga scala in Russia, così da chiederne l’estradizione. Evidentemente uno stratagemma che non ha convinto la Corte d’appello di Milano che, come detto, aveva concesso lunedì 21 marzo l’estradizione verso gli Stati Uniti.

La quinta sezione penale (giudici Nova-Barbara-Arnaldi), come si legge in un comunicato del presidente della Corte d’Appello milanese, Giuseppe Ondei, ha depositato “la sentenza con la quale ha dichiarato che sussistono le condizioni per l’estradizione di Uss Artem Aleksandrovich verso gli Stati Uniti d’America”.

Mercoledì 19 ottobre 2022, i pubblici ministeri federali di Brooklyn avevano affermato che i componenti elettronici acquistati dai cittadini russi Yury Orekhov e Svetlana Kuzurgasheva includono semiconduttori, radar e satelliti.

Orekhov era stato arrestato in Germania lunedì 17 ottobre, mentre Artem Uss – imputato nel medesimo caso – era stato arrestato in Italia.

Sull’estradizione del russo la Procura di Milano aveva espresso parere positivo su tutti i capi d’accusa annunciati negli Stati Uniti. Nell’udienza precedente si era discusso anche in relazione ai chiarimenti, richiesti dalla Corte agli Stati Uniti, sull’eventuale trattamento carcerario che sarebbe stato disposto nei confronti di Uss. La difesa avrebbe potuto impugnare la decisione in Cassazione, ma l’imputato ha preferito scappare dai domiciliari rompendo il braccialetto elettronico.

Uss era stato controllato dai carabinieri di Corsico intorno all’una di mercoledì, come di consueto. Ma, alle 2.07, dalla ‘base’ del suo braccialetto elettronico è scattato l’allarme di manomissione. I carabinieri si sono precipitati sul posto ma Uss non c’era già più.

Che si trattasse di un caso delicato, data la situazione geopolitica attuale, con la guerra in Ucraina in corso, era stato subito evidente. Il padre del fuggitivo è Aleskandr Uss, governatore della Regione di Krasnoyarsk, nella Siberia centrale. Avvocato e rettore di università, ha aderito al partito di Putin (Russia Unita) fin dal 2001 ed è l’uomo più ricco della sua Regione.

Prima che Artem Uss facesse perdere le sue tracce, il Viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha parlato della possibilità di inserire l’uomo nella lista per un potenziale scambio di prigionieri con gli Stati Uniti. Strano atteggiamento per una persona che i russi avevano, solo in ottobre, detto essere colpevole di riciclaggio di denaro su larga scala in Russia, chiedendone l’estradizione.

Secondo quanto si apprende, in Italia è stato aggiunto alla lista delle persone ricercate. Per il momento le forze dell’ordine ritengono che non abbia lasciato il Paese. Gli inquirenti non escludono il coinvolgimento dell’intelligence russa nella sua fuga.

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