Più volte mi sono occupato della problematica dei migranti clandestini che ritornarci sopra mi appare alquanto noioso; ci sono però almeno due novità che meritano di essere discusse. Una di esse è il decreto sicurezza 2 che è legge dello stato e che specifica in modo dettagliato i limiti posti ai natanti che pretendono di entrare nelle acque territoriali italiane; l’altra è la sentenza del Tribunale Europeo che solleva l’Italia dall’obbligo di accogliere clandestini che si trovino nelle condizione di quelli a bordo della nave della ONG tedesca.
Ricostruiamo i fatti
Come sono soliti fare, i trafficanti di uomini hanno colmato un gommone di clandestini in modo che il natante fosse sul punto di naufragare. Prima che le navi delle Ong facessero il loro servizievole lavoro questi trafficanti dovevano allestire imbarcazioni in grado di arrivare sulle coste italiane con il duplice svantaggio di perdere l’imbarcazione e rischiare l’arresto; cosa che non accade più con loro grande vantaggio economico perché recuperano gommone, motore e anche i salvagenti da affittare a 200€ ai prossimi passeggeri. Di questa procedura ci sono eloquenti filmati. E’ noto che tra trafficanti e Ong ci sono stati contatti telefonici per favorire questi incontri. Non so se queste telefonate ci sono state anche questa volta; una cosa però ci piacerebbe sapere: chi finanzia queste Ong? Poiché ci aspettiamo che ci dicano che sono generosi finanziatori faremo una ulteriore domanda. Chi sono questi finanziatori e da chi vengono finanziati?
Torniamo alla nostra nave che in prossimità delle acque libiche carica i clandestini e dovrebbe trasportarli nel porto più vicino che sia sicuro. La Libia si offre ma non è considerata sicura; si offre la Tunisia che è sicura e vicina ma la capitana della nave volge la prua a nord. Perché? Ma è ovvio i clandestini vogliono andare in Europa e la servizievole capitana ubbidisce; passa vicino a Malta ma tira dritto verso Lampedusa e viola le acque territoriali italiane.
Cosa fa l’Europa
Nel 2002 Berlusconi firmò ingenuamente il protocollo di Dublino che obbliga il paese di primo approdo a occuparsi di coloro che chiedono protezione; ma che strada fanno questi soggetti anche se provengono dalla lontana Asia? Alla fine si imbarcano in Libia e arrivano in Italia. Poi possono dichiarare le più svariate motivazioni per chiedere asilo e fino a che non ci sono elementi per decidere li dobbiamo ospitare a nostre spese.
Si arriva a situazioni paradossali; un pakistano ha dichiarato di aver diritto alla protezione perché è gay e nel suo paese questa condizione è perseguitata. Però si è ingenuamente tradito cercando di violentare due ragazzine! L’offerta di Renzi di essere disponibile ad accogliere tutti i naufraghi fu accolta con entusiasmo dagli altri paesi dell’Unione che scaricavano sull’Italia tutto il peso del problema e tuttora ragionano come se nulla fosse mutato. La Sea Watch batte bandiera olandese ma il governo olandese se ne disinteressa; la Ong è tedesca ma il governo germanico fa orecchie da mercante
I partigiani dell’accoglienza senza se e senza ma
Molti sono i partigiani dell’accoglienza senza limiti; il più nobile è il Papa, poi ci sono il PD e i partitini di sinistra ma anche le cooperative, alcune delle quali fanno riferimento alla delinquenza organizzata. Le cooperative, Caritas compresa, ne traggono un consistente vantaggio economico ed è quindi comprensibile che non vogliano porre limiti agli arrivi e che essendosi questi arrivi ridotti organizzino manifestazioni di protesta perché costretti a licenziare personale (e a ridurre i loro guadagni ma questo non lo dicono).
C’è poi una posizione ideologica che potremmo definire catto-comunista che consiste nel dichiarare che i confini sono egoistiche limitazioni imposte dai paesi ricchi e che chiunque nel mondo dovrebbero essere libero di muoversi e stabilirsi dove più gli aggrada. Non sono pochi a pensarla così ma sono comunque una ridotta minoranza ;non ci si deve poi meravigliare se si svuotano le chiese e si riducono i votanti dei partiti di sinistra.
Il problema è mondiale; come risolverlo?
Tutto deriva dalla incontrollata sovra popolazione dei paesi economicamente arretrati . Sembrerebbe quindi che sia possibile trovare la soluzione aiutandoli a casa loro. Cosa più difficile a farsi che a dirsi perché sono necessari capitali immensi e forse secoli. Gli aiuti devono essere forniti più per una ragione etica che pratica . Un modesto miglioramento economico accentuerà il problema perché aumenterà il numero di individui che potranno pagarsi il viaggio della speranza. La soluzione deve essere cercata a livello mondiale perché anche l’Australia e il Nord America sono a rischio nonostante siano circondati da oceani.
La prima cosa da fare sarà una modifica delle leggi internazionali che hanno attinenza con questi eventi ma essendo state promulgate quando queste situazioni non esistevano hanno perso la loro efficacia. Un iniziale tentativo di governare il fenomeno dovrebbe consistere in una guerra spietata ai trafficanti di esseri umani.
Da una parte chiudere la porta alla immigrazione clandestina, dall’altra aprire ad una immigrazione legale e controllata favorendo con opportune politiche la integrazione culturale. Dobbiamo combattere il razzismo ma con la stessa determinazione il concetto di multi culturalismo. La democrazia, lo stato laico, la parità di genere, valori conquistati con duemila anni di civiltà non sono negoziabili con lo stato autoritario, lo stato teocratico governato dalla legge islamica, la sottomissione della donna, l’infibulazione, la circoncisione rituale.
Affrontare questi problemi con soluzioni utili ad un immediato tornaconto di immagine da sfruttare a fini elettorali potrà anche portare ad una vittoria tattica ma alla lunga si trasformerà in una sconfitta strategica.