lunedì, 18 Novembre, 2024
Salute e Lavoro

80mila lavoratori “verdi”. Prevenire i rischi

Solitamente si tende ad associare la parola “verde” alla sicurezza, ma ciò che rispetta l’ambiente non necessariamente rispetta anche la salute e la sicurezza dei lavoratori che svolgono lavori “verdi”. In alcuni casi abbiamo già riscontrato come nuove norme e tecnologie intese a proteggere l’ambiente abbiano esposto i lavoratori a un rischio maggiore. La riduzione della quantità di rifiuti trasportati nelle discariche, per esempio, ha determinato tassi maggiori di infortuni e di malattie fra i lavoratori addetti al trattamento dei rifiuti.

Le nuove tecnologie o i nuovi processi di lavoro connessi ai lavori “verdi” possono comportare nuovi rischi, che richiedono nuove combinazioni di competenze: le precedenti conoscenze in materia di SSL non possono essere semplicemente trasferite. L’installazione di un sistema solare per la produzione di acqua calda, per esempio, richiede la combinazione delle competenze di un conciatetti, di un idraulico e di un elettricista.

La velocità alla quale l'”economia verde” è destinata a espandersi potrebbe determinare carenze in termini di competenze, poiché lavoratori inesperti potrebbero essere coinvolti in procedure per cui non sono stati adeguatamente formati, mettendo così a repentaglio la loro sicurezza e la loro salute. Potrebbe anche verificarsi una maggiore polarizzazione della forza lavoro verso le competenze, a seguito della quale i lavoratori meno qualificati saranno costretti ad accettare condizioni di lavoro più precarie. Un ultimo aspetto, ma non meno importante, è costituito dalla pressione economica e politica, che potrebbe comportare una tendenza a trascurare le problematiche della SSL.

Affinché i lavori “verdi” siano davvero sostenibili, è necessario garantire che tali lavori costituiscano un beneficio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nonché dell’ambiente. Nell'”economia verde”, come altrove, una buona SSL svolge un ruolo essenziale nel favorire la competitività e la produttività. In questo settore in rapida espansione, è opportuno garantire che ciò che è positivo per l’ambiente lo sia anche per i lavoratori.

L’individuazione e la definizione di queste nuove figure professionali oppure dei lavori classici aggiornati in chiave ecologica, implica competenze diverse e maggiormente definite, che sono strettamente collegate alla struttura e alle diverse fasi di sviluppo delle singole filiere produttive; ciò comporta nuove sfide per i lavoratori e i datori di lavoro che richiedono interventi politici, tecnici, normativi per garantire la salute e sicurezza sul lavoro.

Nel momento in cui tali figure professionali vengono definite, è necessario che venga effettuata una valutazione qualitativa che riguardi tutti quegli aspetti, organizzativi, retributivi, di crescita professionale, ed in modo particolare di salute e sicurezza sul lavoro. In primo luogo, trattandosi di settori nuovi, lo start up delle imprese verdi richiede maggiori e/o migliori informazioni circa gli aspetti suddetti, nonché programmi di formazione ad hoc adeguati a sostenere lo sviluppo di profili che stanno emergendo nel settore green. L’obiettivo principale è quello di anticipare nuovi rischi potenziali in questi lavori e di garantire che siano messe in atto misure efficaci per prevenirli. Secondo il National institute for occupational safety and health (Niosh), la strada verso un lavoro sicuro deve includere i seguenti punti:  individuare, definire e classificare i ‘lavori verdi’; valutare tutti i pericoli per i lavoratori dovuti ai prodotti e processi ‘verdi’; integrare la salute e sicurezza dei lavoratori, il risparmio energetico e gli sforzi per la protezione ambientale; pianificare in anticipo le azioni di prevenzione;  inserire la tematica della salute e sicurezza dei lavoratori nei corsi di formazione green; aggiungere la salute e sicurezza all’analisi di benchmark nel settore green.

Data la rapidità con cui l'”economia verde” è destinata a crescere, è importante prevedere eventuali rischi nuovi o emergenti della SSL in relazione ai lavori “verdi” prima che essi si manifestino. A tal fine l’EU-OSHA ha effettuato uno studio dettagliato di previsione, analizzando i possibili sviluppi dei lavori “verdi”  e le eventuali sfide future in materia di SSL.

Lo studio ha individuato una serie di possibili scenari futuri in funzione degli sviluppi delle tecnologie verdi, in condizioni economiche e sociali diverse. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione sui potenziali rischi per la SSL in questo settore e fornire ai responsabili politici dell’UE, in particolare, gli strumenti per aiutarli a creare i posti di lavoro di domani garantendo la salute e la sicurezza dei lavoratori europei.

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