Dmitry Medvedev ha minacciato di lanciare un attacco missilistico contro la Corte Penale Internazionale dell’Aia, che ha emesso un mandato di arresto per il dittatore russo Vladimir Putin in relazione alla deportazione di bambini ucraini in Russia.
Questa ennesima minaccia è di una enorme gravità, in quanto Dmitry Medvedev non è solo l’ex presidente russo, ma ricopre tuttora una posizione di spicco in seno al Consiglio di sicurezza russo, essendone il vicepresidente.
“È del tutto possibile immaginare un impiego puntuale del missile ipersonico Onyx, lanciato sull’edificio del tribunale dell’Aia da una nave russa dal Mare del Nord. Non può essere abbattuto. E il tribunale è solo una miserevole organizzazione internazionale e non la popolazione di un Paese della NATO. Ecco perché le guerre non inizieranno. Avranno paura. E nessuno si pentirà. Quindi, giudici dell’Aia, guardate attentamente il cielo”. Questo il farneticante testo del post scritto dal vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa.
Medvedev, proseguendo il suo post, ha utilizzato diversi paragrafi per insultare la Corte Penale Internazionale, di cui, secondo il politico russo, “nessuno ha bisogno” e la cui efficacia sarebbe “zero”.
Secondo il subordinato Putin, il Paese ed i suoi leader possono essere giudicati solo in due casi: 1) quando il Paese stesso si è indebolito drasticamente, ha quasi perso la propria sovranità ed ha deciso di riconoscere il giudizio contro se stesso; 2) quando il Paese ha perso la guerra ed ha capitolato.
Da mesi ormai Medvedev ha incarnato il ruolo di massimo promotore della propaganda ultranazionalista e militarista russa. Nei suoi post si parla con disinvoltura di annientare l’Ucraina, di non escludere il bombardamento delle capitali europee e vengono formulate tante altre gravissime minacce, come l’ultima all’indirizzo dei giudici della Corte Penale Internazionale. Anche l’Italia figura tra le ossessioni di Medvedev, al punto che l’intelligence italiana ritiene ci sia lui dietro le recenti minacce al Ministro Crosetto, per la cui uccisione Mosca avrebbe emesso una taglia da 15 milioni di dollari.
Peraltro, la scorsa domenica, è stato reso noto che alcune unità dell’esercito ucraino sono state addestrate in Italia all’uso del sistema antimissile SAMP/T. Un gruppo di circa 20 militari ucraini che ha completato il programma di formazione nel nostro Paese per utilizzare il sistema antimissile che sarà consegnato in primavera. L’Italia e la Francia hanno deciso di fornire questo sistema a Kiev per aiutarla a difendersi dagli attacchi russi effettuati con aerei, missili e droni.
Viene quindi da chiedersi quando, appresa questa ultima notizia, Medvedev scriverà il prossimo post pieno di improperi e minacce. La misura è più che colma. È giunto il tempo in cui dare una risposta, ferma e decisa, sul piano diplomatico, a queste minacce.
Occorre che il Cremlino chiarisca se quelle di Medvedev sono le farneticazioni di un politico russo del passato, senza alcuna rilevanza attuale, nel qual caso è opportuno che Mosca eviti di dare risalto a tali esternazioni sui propri organi di stampa; ovvero, cosa ben più grave, se quanto detto da Medvedev rappresenti la posizione ufficiale della Federazione Russa. Se così fosse, le varie Cancellerie dovrebbero assumere le opportune iniziative del caso.