domenica, 8 Settembre, 2024
Economia

Confcommercio: riforma del fisco, la direzione è giusta

L’attesa per il debutto c’è e anche molti buoni propositi. La legge delega per la riforma fiscale è praticamente pronta e già in settimana dovrebbe essere varata in Consiglio dei ministri. Per la Confcommercio si tratta di un deciso passo avanti, con qualche aggiustamento da fare. “L’impianto della legge delega va nella giusta direzione”, osserva con soddisfazione la Confcommercio.

Una riforma complessiva

“Emerge la conferma di un impianto di legge delega che si propone di perseguire una riforma complessiva del sistema fiscale”, sottolinea la Confederazione, “con gli obiettivi di stimolare la crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, di contrastare evasione ed elusione, di semplificare gli adempimenti e di rafforzare la certezza del diritto. Bene, dunque”, puntualizza con la Confcommercio, “che si affronti il nodo di una riforma complessiva dell’Irpef – all’insegna della conferma del principio di progressività e con obiettivi di equità orizzontale – agendo sui versanti della riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito, di una no tax area senza disparità tra lavoro dipendente e pensionati ed anche perseguendo una progressiva estensione della flat tax”.

Il sistema che cambia

In una nota la Confederazione entra nel merito della proposta che il governo è pronta a presentare alle Parti sociali. Divisa in quattro parti, per un totale di 21 articoli, e mette mano a tutto il sistema: dai tributi agli accertamenti, dalla riscossione alle sanzioni. Prevede una riforma dell’Irpef con tre scaglioni e aliquote più basse, e poi flat tax per tutti e Iva azzerata su pane, pasta e latte.

Il fisco del futuro

La Confcommercio riporta le indicazioni del viceministro dell’economia Maurizio Leo, che parla di “risultato ambizioso, che si ispira a quella che fu la riforma degli anni Settanta”, in cui si tracciò “il fisco del futuro”. La riforma poi prevede di avviare un graduale processo di riduzione del carico fiscale”, e come sottolinea la Confederazione, “rendere più appetibile e attrattivo l’investimento nel territorio nazionale”, spiega il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Si punta sulla Flat tax

Entrando nel dettaglio del provvedimento, la riforma dell’Irpef riduce gli scaglioni da quattro a tre, con aliquote ridotte per centrare l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale. La flat tax, obiettivo “di legislatura”, è prevista anche per i lavoratori dipendenti e c’è la revisione delle “tax expenditures” forfettizzandole per scaglioni di reddito, per ricavare risorse da destinare al finanziamento delle novità della delega: le agevolazioni oggi sono oltre 600, per una spesa di 165 miliardi.

La nuova Ires

Per le imprese invece, osserva la Confederazione, è in arrivo la nuova Ires a due aliquote, per far pagare di meno chi più assume ed investe. “Parte anche il graduale superamento dell’Irap”, spirala Confederazione, “e si potrà dire addio all’imposta di bollo, a quelle ipotecaria e catastale, ai tributi speciali catastali e alle tasse ipotecarie, che saranno sostituite da un tributo unico”.

La tregua fiscale

Per la Confcommercio anche sugli accertamenti: le misure repressive con cui si è condotta fino ad oggi la lotta all’evasione non hanno intaccato il tax gap, che dal 2000 continua ad oscillare tra 75 e 100 miliardi, e quindi ora si punta tutto sulla tregua fiscale attraverso una tax compliance volontaria.

Semplificazioni

“Quanto ai redditi d’impresa”, commenta ancora la Confcommercio, le anticipazioni sulla legge delega di riforma fiscale, “sono importanti le scelte, tanto in materia di Irpef, quanto in materia di Ires, che intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda, premiando scelte di investimento innovative e la costruzione di nuova occupazione. In materia di Irap, se ne conferma il percorso di progressivo
superamento, ma, al contempo, si introduce una sovraimposta Ires al fine di garantire il finanziamento del servizio sanitario. Per quel che riguarda l’Iva, gli interventi di razionalizzazione non dovranno comunque tradursi, a nostro avviso, in un incremento complessivo della tassazione indiretta su beni e servizi. Semplificazione degli adempimenti e promozione di compliance”, sostiene la Confederazione, “sono gli assi individuati per favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso strumenti volontari di concordato preventivo. Importanti, in questo contesto, la qualificazione dello Statuto dei diritti del contribuente come legge generale tributaria e il riordino della normativa nella prospettiva di un unico Codice tributario”.

Giusta la cedolare secca

“Infine”, conclude Confcommercio, “bene la possibilità dell’introduzione della cedolare secca anche per le locazioni commerciali, ma occorre che ciò si traduca anche in un contenimento dei canoni a carico dei conduttori. Mentre, in materia di rivisitazione delle tax expenditures, occorrerà uno scrutinio generale ed attento alla loro utilità sociale”.

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