L’iniziativa culturale del dott. Vincenzo Mallamaci, cardiologo di fama internazionale e presidente dell’associazione internazionale missionaria Onlus “E ti porto in Africa”, sigla un appuntamento importante il prossimo ventisei maggio nella Capitale e precisamente al Campidoglio dove saranno invitate tutte quelle associazioni culturali che hanno a cuore il bene sociale e il fraterno aiuto a chi soffre nel silenzio e attende un buon Samaritano.
Si tratta del Premio “In Caritate Servire”, già conferito negli anni passati a Papa Francesco, a illustri personaggi del mondo ecclesiale istituzionale e del volontariato tra cui Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale.
Tra le associazioni che riceveranno questo segno di riconoscimento vi è la Comunità di Sant’Egidio, il Centro “Padre Nostro”, che ha Sede a Palermo, fondato da Padre Pino Puglisi oggi Beato, ucciso ben trenta anni fa dalla mafia a Brancaccio e anche la grande famiglia della “Casa del Sorriso” di Monreale dove vi sono decine di bambini e adolescenti accolti con dedizione da padre Francesco, con diversi operatori e assistenti sociali.
Accanto all’Associazione internazionale di volontariato e missionarietà “E ti porto in Africa” anche il Parlamento della Legalità Internazionale avrà il suo spazio per conferire insieme al dott. Vincenzo Mallamaci alcuni attestati di merito e riconoscimento a coloro che non hanno mai negato la tenerezza di un abbraccio, un aiuto concreto e disinteressato verso gli ultimi della società.
“Questa meravigliosa iniziativa – dice Nicolò Mannino – nasce dal nobile cuore dell’amico fraterno Vincenzo Mallamaci e dalla segretaria Filomena Bianco che da sempre agiscono a favore dei tanti uomini e donne vittime di indifferenza. Essere buoni samaritani non vuol dire necessariamente parlare bene ed essere eruditi e saggi bensì sporcarsi le mani per sanare i cuori feriti ed evitare che tanti continuino ad uccidere gli ultimi”. Di certo al Campidoglio sarà una festa: la festa della vita e di chi ha fatto dì tutto per sostituire le tante lacrime di dolore con lacrime di gioia. E questo Vincenzo Mallamaci, Filomena Bianco e Nicolò Mannino lo fanno da tempo.