L’effettiva realizzazione dei progetti nel Mezzogiorno e la reale consapevolezza del ruolo delle piccole imprese. Sono i due temi che la delegazione della Cna guidata dal presidente nazionale Dario Costantini e dal segretario generale, Otello Gregorini, ha sollecitato al ministro degli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. L’occasione di presentare le indicazioni sulla realizzazione dei programmi Pnrr è stata la visita al ministro Fitto fatta dai vertici della Cna.
Realizzare i progetti
“L’incontro”, fa presente la Confederazione, “si è concentrato sui temi relativi alle competenze del ministro Fitto, in particolare sui temi relativi al Pnrr e sui temi degli incentivi all’innovazione, a cominciare dai sostegni all’Impresa 4.0. Per quanto riguarda il Pnrr, attenzione specifica è stata posta sull’impegno a facilitare l’effettiva realizzabilità dei progetti nel Mezzogiorno.
Costantini e Gregorini hanno consegnato al ministro due dossier”.
Autoproduzione energia
“Entrambi”, sottolinea la Cna, “contengono dettagliate proposte della Confederazione su due temi chiave: l’energia e gli appalti. Il ministro e il suo staff hanno accolto con interesse tanto la proposta della Confederazione sull’autoproduzione di energia da parte di artigiani e piccole imprese tanto la proposta per evitare le penalizzazioni alle imprese di piccola taglia nelle forniture pubbliche”.
Piccole imprese tagliate fuori
E’ stata portato all’attenzione del ministro, inoltre, sottolinea la Confederazione nazionale degli artigiani, “il problema dell’incoerenza tra quanto viene proclamato, a ragione, rispetto al ruolo delle piccole imprese nel sistema Italia e la produzione legislativa. Regolarmente, infatti, la taglia su cui sono stati costruiti i provvedimenti è quella delle grandi imprese, obbligando quindi le piccole a sprecare tempo e risorse per adattarsi a tali politiche”.
Cambiare i parametri
Per la Cna è necessario un atteggiamento di “reale consapevolezza sul ruolo delle piccole imprese che porti a tarare le politiche economiche sulla realtà e non su parametri che ne sono lontani. In vista dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa”, conclude la Cna, “questo problema, già particolarmente sentito, potrebbe ridurne in maniera consistente l’impatto positivo sull’intero sistema produttivo”.