Uno po giù e un poco sopra le aspettative. Così Confcommercio registra gli andamenti dei consumi in un contesto economicamente fragile e pronto a cambiare segno. L’ultima rilevazione però porta un segno positivo, tuttavia le preoccupazioni non mancano. “Il miglioramento delle vendite a volume, pur rappresentando una boccata d’ossigeno per molte imprese che da tempo vivono una situazione di difficoltà, ha solo permesso di attenuare la tendenza al ridimensionamento della domanda”, scrive l’Ufficio studi della Confcommercio, “Nel confronto annuo si rileva, infatti, una contrazione che, seppure più ampia per gli alimentari, coinvolge la gran parte delle merceologie. Sul dato dell’ultimo mese ha, inoltre, influito il buon andamento dei saldi”.
Nuove difficoltà in arrivo
Secondo secondo le analisi realizzare dalla Confederazione “il permanere di un’inflazione elevata rende ardua l’ipotesi che quanto registrato a gennaio sia il sintomo dell’inizio di una fase più positiva per la domanda di beni, in considerazione anche delle difficoltà che cominciano a interessare alcuni segmenti dei servizi”, osserva la Confcommercio, “La variazione a valore delle vendite presso i piccoli negozi non compensa il tasso d’inflazione tendenziale, sottolineando la complessità della situazione attuale e le difficili prospettive a breve per questo formato distributivo. Per il commercio elettronico, la probabile riduzione dei margini è temporanea e, in ogni caso, è resa possibile dal forte incremento delle vendite del canale realizzato negli anni passati”.
Già i farmaci in sù i profumi
Le analisi della Confederazione nascono dalle rilevazioni Istat che segnala un “Inizio anno con il segno più per le vendite al dettaglio, che dopo il calo del mese precedente a gennaio aumentano sia su base mensile (+1,7% in valore e +1,2% in volume) che su base annua (+6,2% in valore, ma -2,4% in volume)”. Rispetto al mese precedente l’Istat stima in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+2,2% in valore e +1,9% in volume) che quelle dei beni non alimentari (+1,4% in valore e +0,7% in volume). Per quanto riguarda questi ultimi, ci sono variazioni positive per tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di quelli farmaceutici (-1,4%). L’aumento maggiore è per i prodotti di profumeria e cura della persona (+10,7%) e per abbigliamento e pellicceria (+9,4%).