sabato, 16 Novembre, 2024
Società

Sorelle o cortigiane? Le donne sono davvero amiche delle donne?

Emorragie di lacrime e sangue hanno violentato l’intera storia umana delle relazioni tra donne e uomini e per il molto fatto, altrettanto resta da fare, perché per ogni fiore che viene piantato si affila una lama per reciderne il gambo. Sarebbe interessante accostare le parole delle narrazioni di due date vicine e opposte in intenti ed esiti: 14 febbraio e 8 marzo.

Leggeremo “amore, amore, amore” e “odio, odio, odio”. Come possono dei sentimenti trasformarsi nel loro opposto? Basta educare, parlare, tenere viva l’attenzione o occorre una riflessione in più sulla duplicità della natura umana? Io credo che occorra interrogarsi senza sconti, prima di tutto con sé stessi. Ferma restando la condanna assoluta di ogni crimine commesso dagli uomini e ricordando sempre ia tragica conta delle donne vittime ogni giorno, in ogni parte del globo, della malvagità e dell’orrore maschile, occorre affrontare con onestà junghiana la difficile domanda che lo psicanalista suggeriva “e se il peggior nemico fossi tu?”.

Se l’universo maschile è ancora copiosamente popolato di rabbia, risentimento, odio, segreto o manifesto, verso le donne, è necessario dire che l’universo femminile, anche se con modalità spesso più sottili e sfumate, riesce ad allinearsi tragicamente bene agli stessi sentimenti di distruzione verso le stesse donne. Mi spiego meglio: non basta fare marce, iniziative a favore delle altre donne per essere solidali; non basta discutere urbi et orbi dell’importanza dell’emancipazione delle donne; non basta lottare contro prostituzione e sfruttamento; non basta ospitare a casa una nostra amica vittima del marito violento; non basta educare nostro figlio al rispetto delle ragazze.

No, qui care amiche e sorelle non abbiamo fatto il nostro dovere di donne e non abbiamo neppure aperto l’armadio dove è riposta la coscienza per farle una domanda. Siamo lontane dalla verità, lontane dalla pace, lontane dall’amore. Perché per insegnare agli uomini l’uguaglianza in termini di dignità, sentimenti, onore ci vuole che l’esercito di madri, sorelle, amiche degli uomini inizino a praticare l’uguaglianza educativa. Ci vuole che questo esercito di donne rinunci al potere e alla dipendenza dall’approvazione del maschio a scapito delle altre donne. Iniziamo ad educare i nostri figli per renderli gli uomini che vorremmo per noi e per le nostre figlie. La verità è che le prime nemiche delle donne sono le donne.

Noi siamo veramente a favore delle donne quando nostro marito, il nostro compagno, nostri fratelli, nostro figlio hanno fatto del male o offeso una donna, che magari è stata anche nostra nemica, e riusciamo a difenderla come faremmo con una sorella. Iniziamo a smettere di ambire e compiacerci di uno sguardo, di un’attenzione, a scapito di un’altra donna, rinnegando in un pensiero solo i diritti che esigiamo per noi stesse; iniziamo a smettere di aver bisogno del riconoscimento maschile per sentire di esistere; iniziamo a non sentirci amputate se non siamo madri o la donna scelta da un uomo. Iniziamo a praticare la sorellanza. È questa la vera festa che manca ed anche la vera evoluzione che ci spetterebbe dopo tanta ricerca di emancipazione. Perché, vedete, un’altra dura verità da masticare è questa: per essere sorelle ci vuole grandezza e identità acquisita, mentre la donna competitiva e vincente, la più bella del reame, non è altro che una moderna medievale, come erano le cortigiane, donne che tendevano tutte verso l’ottenimento della preferenza del re. Sorelle o cortigiane? Io credo nelle prime e la storia recente ci ha fornito un esempio tragico e altissimo di questo: una donna, Samereh Alinejad, che è stata capace di sciogliere, sul patibolo, il cappio intorno al collo dell’assassino di suo figlio. Perché lo ha fatto è riassunto in poche, grandissime parole: “non volevo che un’altra madre soffrisse ciò che ho sofferto io.” E poi ha abbracciato la madre dell’autore del suo eterno lutto.

Noi ne saremmo capaci?

Di seguito le iniziative di oggi.

Oggi a Roma alla Casa della Memoria e della Storia, ci saranno dalle 17, letture e momenti di danza a favore di “donna, vita e libertà’ per le donne iraniane. Tante le iniziative dedicate alla valorizzazione del talento femminile nell’arte e nella cultura e alle protagoniste della vita culturale e sociale della città lungo le vie, nei musei e nei siti archeologici. Un’iniziativa di musei aperti è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nell’ambito del programma educativo “Patrimonio in Comune. Conoscere è partecipare”. Organizzazione e servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura. Fra le molte iniziative previste, la visita al Museo della Repubblica Romana mette in scena le figure femminili che svolsero un ruolo di primo piano nella difesa di Roma nel 1849.

Ai Musei Capitolini sono di scena figure di donne, sante, eroine e dee, dai capolavori della Pinacoteca Capitolina. Di grande suggestione anche le vicende di alcune donne tra Medioevo ed epoca barocca, rievocate con una passeggiata ai Fori Imperiali, mentre nella Galleria d’Arte Moderna si svolge un appassionante storytelling sui corpi e i volti delle donne che emergono dalle esposizioni in corso; il Museo della Scuola Romana di Villa Torlonia omaggia le artiste che hanno rinnovato l’ambiente culturale romano interbellico e al Museo Napoleonico sono di scena le numerose figure femminili che popolano l’immaginario visivo del museo stesso.

Ancora, alla Centrale Montemartini le opere di arte antica raccontano di donne comuni e di principesse, imperatrici e dee, mentre l’incontro al Museo delle Mura è dedicato alla Spiritualità e devozione femminile nelle Mura Aureliane, luogo dove furono assicurati, con la diffusione del Cristianesimo, spazi devozionali, in particolare proprio per le donne.

Infine, al Museo di Roma è rievocata la figura della poetessa e femminista ante litteram del Settecento, Petronilla Paolini.

A Milano oggi alcuni musei saranno gratuiti per le donne. Questi i poli che aderiscono fra capoluogo e altri centri della regione: il cenacolo vinciano (prenotazione obbligatoria), la pinacoteca di Brera, il museo della Basilica di Sant’Eustorgio e della cappella Portinari, il museo della Certosa di Pavia, il castello scaligero e le grotte di Catullo a Sirmione (Brescia) e Palazzo Besta a Teglio, in provincia di Sondrio. Manifestazioni Riflettere e fare sentire la propria voce, per la parità dei diritti e per dire no alla violenza e l’odio contro le donne. Oggi sono in programma anche due cortei: uno alle 9.30 organizzato dagli studenti con partenza in largo Cairoli, l’altro alle 18.30 aperto a tutti i cittadini con concentramento in piazza Duca d’Aosta. Sempre la mattina in viale Umbria, a partire dalle 11.30, è in programma la cerimonia di inaugurazione del Parco 8 Marzo, area verde con percorsi ciclopedonali, giochi per i bimbi e aree attrezzate per pic-nic. L’attrice e regista Elisabetta Vergani leggerà due poesie della poetessa milanese Antonia Pozzi.

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Redazione

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