Un articolo pubblicato sulla rivista “Royal Society Open Science’ ha reso noto che le esperienze oniriche rappresenterebbero una continuazione di ciò che accade nella vita di tutti i giorni, senza contenuti nascosti in grado di rivelare “aspetti segreti” della personalità. Lo studio portato avanti tra l’Università di Roma Tre e Cambridge, dagli italiani Alessandro Fogli, Luca Maria Aiello e Daniele Quercia, potrebbe privare per sempre i sogni del mistero che li ha circondati per migliaia di anni. L’autore della ricerca, il Dottor Alessandro Fogli, spiega: “Si tratta dell’ipotesi di continuità, secondo la quale i sogni riflettono ciò che sperimentiamo durante le attività quotidiane. In questo senso potrebbe essere possibile sviluppare uno strumento in grado di valutare le condizioni di salute mentale dei pazienti in base al monitoraggio della fase di sonno”. Utilizzando il nuovo strumento, chiamato “Dreamcatcher” (acchiappasogni), il gruppo di studiosi ha approfondito oltre ventimila racconti di sogni, considerando un gruppo variegato di volontari in cui erano presenti anche un artista, una ragazza non vedente, una studentessa, un veterano di guerra e un uomo d’affari. Il coautore dello studio Luca Maria Aiello spiega: “Lo studio dei sogni è da sempre un argomento particolarmente affascinante per l’umanità. Per rendersene conto, basta pensare ad Artemidoro, che nel II secolo d.C. aveva redatto un volume per interpretare i sogni, o a Sigmund Freud che associava significati specifici a personaggi, oggetti, animali e scenari che apparivano spesso durante la fase del sonno”. Il team di studiosi, ritiene che Dreamcatcher potrebbe aiutare le persone a identificare i propri stati emotivi e ad affrontare nella vita reale i problemi individuati all’interno dei sogni. A riguardo, Daniele Quercia coautore del progetto spiega. “I nostri risultati sembrano supportare l’ipotesi della continuità. È interessante sottolineare che le persone non vedenti tendevano a sognare paesaggi immaginari e scenari di fantasia. Il prossimo passo sarà integrare lo strumento con un’applicazione che gli utenti potranno utilizzare per registrare i propri sogni”, conclude il ricercatore.