Non più rinviabile la soluzione per i crediti incagliati, imprese in caduta verso il fallimento. A chiedere di mettere il turbo alle decisioni del tavolo tecnico del Ministero dell’economia e finanze è la Confartigianato. “Occorre intervenire su più fronti”, sollecita la Confederazione, “per risolvere la situazione in cui versano le imprese di costruzioni che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia. Sono a rischio 47mila imprese e 153mila posti di lavoro. In particolare, vanno messi rapidamente in campo interventi per sbloccare i crediti fiscali incagliati”.
Crediti, ok acquirente pubblico
La richiesta dei rappresentanti di Confartigianato è stata formalizzata alla Commissione Finanze della Camera, secondo la Confederazione “è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’individuazione di un acquirente pubblico di ultima istanza particolarmente necessario per i crediti di minore importo”.
“Va anche ampliato l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione”, chiede la Confederazione, “In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante”.
Cila data da rinviare
La Confartigianato ha sollecitato anche il rinvio della data per la presentazione della Cila per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. “Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da Cila, Confartigianato chiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio di tali lavori”, puntualizza la Confederazione. “L’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali”, osserva infine la Confartigianato, “non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa e la ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi sismici per i quali la detrazione del 110% è ammessa sino al 2025”.