sabato, 22 Febbraio, 2025
Economia

Burocrazia e caro prezzi frenano export e turismo

Il Vicepresidente di Confcommercio Riccardo Garosci è intervenuto durante l’audizione svoltasi presso la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera riguardo l’indagine conoscitiva sul Made in Italy ribadendo come la burocrazia e il caro prezzi sta frenando pesantemente due dei settori trainanti del nostro Paese, ossia quello del turismo e dell’export.

“Le imprese dell’export e del turismo ottengono risultati importanti nonostante siano frenate dai ben noti vincoli che rallentano il Paese rispetto ai suoi competitor mondiali, ovvero fisco, servizi pubblici, accesso al credito, maggior costo dell’energia, minore flessibilità del lavoro, difficoltà di gestione di valichi alpini e porti”, ha detto Garosci. “Nel corso dell’audizione Confcommercio ha apprezzato l’impostazione dell’indagine conoscitiva, che guarda alla competitività dell’impresa italiana nel suo complesso, e ha ribadito l’importanza del turismo come veicolo di branding del Made in Italy, segnalando molte aree di intervento per aumentare la competitività internazionale delle nostre imprese”, si legge in una nota.

“Tra queste, gli accordi di libero scambio, imprescindibile contesto normativo abilitante per distribuire prodotti e servizi italiani in paesi esteri, le misure di finanza agevolata e i bandi TEM a sostegno dell’internazionalizzazione per aumentare il numero di aziende esportatrici e consolidare la presenza sui mercati internazionali di quelle che già operano all’estero, aiutandole a ‘strutturarsi’, lo sviluppo di competenze digitali, linguistiche e professionali più in linea con le esigenze del sistema produttivo, soprattutto nell’export di servizi che è previsto in forte crescita a livello mondiale.

Nel documento consegnato alla Commissione Confcommercio ha analizzato le tante zavorre competitive del nostro sistema Paese rispetto ai competitor, e auspica che le riforme e gli investimenti del PNRR, uniti alla consapevolezza di tutte le forze politiche delle difficoltà affrontate dalle nostre imprese, contribuiscano a ridurre il divario il più velocemente possibile”, conclude la nota.

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