sabato, 23 Novembre, 2024
Esteri

Gli oppositori di Putin all’Occidente: non fermatevi

Harris, Vicepresidente Usa denuncia: crimini di guerra di Mosca

Alla conferenza internazionale sulla sicurezza di Monaco si è tenuto un incontro con i rappresentanti dell’opposizione russa. Vi hanno partecipato Mikhail Khodorkovsky, Garry Kasparov, Zhanna Nemtsova e la rappresentante del gruppo per i diritti umani “Memorial” Irina Shcherbakova. La Discussione ha dedicato ampio spazio alle opinioni dei politici oppositori del Cremlino sul possibile futuro della Russia.

Garry Kasparov ha definito la vittoria dell’Ucraina nella guerra di liberazione una condizione necessaria per qualsiasi cambiamento positivo nella società russa. Secondo lui, il popolo russo deve capire che la Russia sta perdendo. A suo avviso, il ritorno della Crimea all’Ucraina rappresenta un passaggio chiave. “La Crimea è la base della mitologia di Putin”, ha detto Kasparov e ha invitato i Paesi occidentali a contribuire in ogni modo possibile alla vittoria ucraina.

Secondo Mikhail Khodorkovsky, l’Occidente non dovrebbe aver paura dell’escalation delle ostilità. Al contrario, Khodorkovsky ritiene che l’allentamento della pressione internazionale e una tregua alle condizioni del Cremlino sarebbe inaccettabile. “Questo significherebbe accettare che il ladro sia riuscito a farla franca con il bottino”, ha detto. Khodorkovsky considera l’indebolimento del potere presidenziale e il principio della separazione e dell’equilibrio dei poteri la chiave per un futuro democratico di successo per la Russia.

Zhanna Nemtsova ha attirato l’attenzione sul fatto che molti in Russia non conoscono i dettagli della guerra di aggressione in Ucraina e non sono interessati a conoscerli. Irina Shcherbakova ritiene importante educare i russi, ricorrendo non solo ad argomenti razionali, ma anche emotivi. Ha sottolineato che l’Occidente non dovrebbe aver paura del caos in caso di crollo dell’attuale governo russo. Secondo lei, tali paure sono alimentate dallo stesso Cremlino e devono essere superate.

Dal 17 al 19 febbraio si è svolta a Monaco la Conferenza internazionale sulla sicurezza. Presenti al Summit una trentina di capi di Stato e di governo e un centinaio di ministri della Difesa di tutto il mondo. In agenda la guerra in Ucraina, i rapporti tra Washington e Pechino, il tema della sicurezza nucleare e gli impegni per rafforzare i trattati e le istituzioni che la salvaguardano. La delegazione russa non è stata invitata a Monaco, a differenza degli oppositori del Cremlino in esilio che hanno potuto condividere le proprie valutazioni.

A quasi un anno dall’avvio della guerra di aggressione da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina, la Conferenza ha rappresentato un’opportunità per discutere di come continuare a sostenere la difesa dell’Ucraina e l’ordine internazionale basato su regole e su come affrontare le conseguenze della guerra a livello mondiale e le sfide globali e regionali in materia di sicurezza.

Il Vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, parlando alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha dichiarato sabato che Washington ha stabilito che la Russia ha commesso crimini contro l’umanità in Ucraina e ha insistito sul fatto che “deve essere resa giustizia”.

Harris ha affermato che la comunità internazionale ha un interesse sia morale che strategico nel perseguire quei crimini, indicando il pericolo che altri governi autoritari ne traggano vantaggio se le regole internazionali vengono minate. “Le forze russe hanno perseguito un attacco diffuso e sistematico contro una popolazione civile, anche attraverso raccapriccianti atti di omicidio, tortura, stupro e deportazione”, ha detto Harris.

“Le autorità russe hanno deportato con la forza centinaia di migliaia di persone, dall’Ucraina alla Russia, compresi i bambini”, ha aggiunto. “Hanno crudelmente separato i bambini dalle loro famiglie”.

Harris ha affermato, inoltre, che, in quanto ex procuratore ed ex capo del Dipartimento di giustizia della California, conosce “l’importanza di raccogliere in modo appropriato le prove”, aggiungendo: “Nel caso delle azioni della Russia in Ucraina, abbiamo esaminato le prove, conosciamo gli standard legali e non ci sono dubbi, questi sono crimini contro l’umanità”.

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