giovedì, 19 Dicembre, 2024
Esteri

Coppia lesbica sposata con figlio si separa. I diritti genitoriali appartengono alla madre ed al padre biologici. Proteste sulla sentenza del tribunale in Oklahoma

Una donna non ha diritti genitoriali sul figlio che ha cresciuto per due anni con la ex moglie, la quale ha iniziato a frequentare il donatore di sperma dell’ex coppia. Lo ha stabilito un Giudice del tribunale dell’Oklahoma. Kris Williams e Rebekah Wilson erano legalmente sposati dal giugno 2019. Entrambi inizialmente elencati nel certificato di nascita del bambino che la Wilson ha dato alla luce, nell’agosto del 2019. Il bimbo venne concepito utilizzando lo sperma di Harlan Vaugh, con il quale la Wilson aveva stipulato un accordo per la donazione di sperma nel settembre 2018.

La coppia si è separata nel novembre 2021, quando la Wilson decise di trasferirsi con il nuovo compagno, Harlan Vaughn, ovvero il padre biologico del bambino. Nonostante la Williams fosse indicata come genitore sul certificato di nascita del bambino, non aveva adottato il piccolo prima di separarsi dalla Wilson. Ragione per cui non vede il figlio dal 23 novembre 2021. Per Lynne McGuire, giudice distrettuale della contea di Oklahoma, la legge fornisce, con l’adozione, in casi come questo, un rimedio legale che, però, la Williams ha scelto consapevolmente di non perseguire. La sentenza del giudice ha stabilito, perciò, che Wilson e Vaughn – che nel frattempo hanno avuto un secondo figlio biologico – sono i “genitori legali” del piccolo.

Una sentenza che ha lasciato senza parole la Williams. Il padre biologico e l’attuale compagna hanno affermato di concentrarsi esclusivamente sulla protezione e il benessere del figlio. Il verdetto potrebbe essere un ammonimento per altre famiglie LGBTQ. In Oklahoma, come in molti altri Stati, si presume che le coppie sposate siano legalmente anche i genitori di figli nati all’interno del matrimonio. Tuttavia, McGuire ha chiarito che, la sentenza non ha tenuto conto del matrimonio tra persone dello stesso sesso, per cui non vi era alcuna presunzione che la moglie della madre fosse automaticamente presunta madre di un bambino nato durante il matrimonio. Una formula che pone l’onere dell’adozione sulle coppie dello stesso sesso, mentre esonera quelle eterosessuali dalla stessa responsabilità.

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