Celebrato sabato, in Iran, il 44° anniversario della Rivoluzione islamica del 1979 tra proteste antigovernative a livello nazionale e tensioni con l’Occidente. Migliaia di iraniani hanno sfilato per le principali strade addobbate, per l’occasione, con bandiere, palloncini e cartelli inneggianti slogan rivoluzionari e religiosi. L’esercito ha messo in mostra i propri missili, balistici e da crociera, Emad e Sejjil, nonché i droni Shahed-136 e Mohajer . Dal settembre scorso, manifestazioni anti regime hanno iniziato a prendere corpo dopo la morte della 22enne Mahsa Amini , una donna iraniano-curda detenuta dalla polizia morale del Paese. Le manifestazioni, inizialmente incentrate sul velo obbligatorio dell’Iran, o hijab, si sono presto trasformate in appelli per una nuova rivoluzione. In un discorso in piazza Azadi, nella capitale Teheran, il presidente Ebrahim Raisi ha definito le proteste un “progetto dei nemici dell’Iran volto a impedire alla nazione di continuare i suoi successi”, definendo, inoltre, la celebrazione “epica” con uno spettacolo di “integrità nazionale”, elogiando i risultati post-rivoluzionari nel paese. Osservazioni che hanno spinto la folla a intonare cori tipo “Morte agli Stati Uniti” Nel frattempo, Telewebion, un servizio di web TV affiliato alla TV di stato iraniana, è stato brevemente oscurato durante il discorso di Raisi. Il sito di notizie khabaronline.ir ha quantificato la durata dell’interruzione in diciannove secondi.