domenica, 17 Novembre, 2024
Attualità

Fede e finanza, binomio possibile

Chi l’ha detto che fede e finanza non possono andare d’accordo? “A una lettura superficiale potrebbero apparire concetti distanti – spiega una nota dell’arcidiocesi di Catanzaro Squillace – l’una rivolta alla salvezza eterna dell’uomo, l’altra concentrata sui beni terreni. In realtà, la fede chiama a una salvezza piena, che passa attraverso concrete azioni terrene, che includono a pieno titolo la dimensione economica”.

Proprio per questo motivo nei giorni scorsi è stato promosso un incontro molto interessante che si è svolto nella Basilica Maria SS. Immacolata a Catanzaro, al quale hanno preso parte Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica Sgr, e Giuseppe Di Francesco, presidente di Fairtrade Italia.

L’evento è stato presieduto dall’arcivescovo, monsignor Vincenzo Bertolone e introdotto da Francesco Cicione, Ceo di Entopan, mentre il compito di moderare la serata è stato affidato a don Francesco Brancaccio, teologo e responsabile dell’Ufficio Cultura diocesano.

Il tutto rientra nella rassegna culturale Maieutikè, promossa dall’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e da Entopan Smart Networks & Strategies, provider di innovazione che ha sede in Calabria.

L’iniziativa promossa in Calabria ha dimostrato quanto sia importante un approccio “globale” per affrontare il tema degli squilibri e delle inuguaglianze presenti nel mondo. È evidente che le situazioni di disagio e di povertà sotto gli occhi di tutti sono il frutto avvelenato di una finanza e di una economia che hanno accantonato la centralità della persona umana e della sua dignità per inseguire la logica del profitto a tutti i costi. Di qui il boom dell’usura, il ricorso a prestiti a tassi poco etici, la crescita esponenziale della ludopatia, ecc.

Questa forma di “tirannia” non può lasciare indifferenti i cristiani che sono impegnati nella vita politica e sociale e nemmeno quelli che si limitano a ricoprire il ruolo di cittadini – spettatori di una società sempre più allo sbando.

Eppure basta tornare alle nostre radici ideali, quelle che hanno ispirato personalità del mondo cattolico che ha scritto la storia della nostra Repubblica, per capire che un pensiero economico alternativo è possibile e che si può arrivare a una finanza che rifiuta la “cultura dello scarto”.

Questo sarà l’obiettivo di “The Economy of Francesco”, incontro internazionale tra giovani studiosi ed operatori dell’economia convocati da Papa Francesco ad Assisi dal 26 al 28 marzo per discutere come mettere in atto un modello economico nuovo.

L’originalità e la creatività dei partecipanti e la straordinaria sensibilità di un Pontefice che ha dimostrato di agire e di pensare fuori dagli schemi dovrebbero condurci sulla strada giusta in cui fede e finanzia si incontrano senza calpestare la dignità dell’uomo.

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