Un successo, un’onda di giovani, un’assemblea studentesca che sapeva di un autentico raduno di fans in attesa del loro “portavoce”. Ma al Liceo di Castelbuono (in provincia di Palermo) portavoci delle speranze e dei sogni di migliaia di giovani si chiamano Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco. I giovani li cercano, li invitano agli incontri culturali e li travolgono sia di affetto che di lettere. Come una scritta da un giovane del Liceo partecipato all’incontro culturale in un’aula magna gremita di docenti, personale Ata e tantissimi adolescenti e giovani arrivati da diversi Comuni dell’entroterra della Sicilia. Il giovane scrive così: “Salve Professore Mannino, sono un ragazzo che ha assistito alla conferenza di oggi… Volevo esprimere un mio pensiero non tanto riguardante il discorso sulla mafia ma quanto il rapporto tra alunno e prof.”
“Come l’acqua accompagna tutte quelle foglioline nel ruscello, così il professore deve guidare i suoi alunni sul sentiero della conoscenza.”
È con un contatto diretto e un discorso capace di colpire nel profondo l’alunno che la strada della conoscenza diventa molto efficace. Avere un contatto diretto sia con il professore sia con ciò che spiega quest’ultimo, soprattutto i valori che espone non significa solo “apprendere” ma soprattutto “crescere”.
Ecco hai raccontato (vorrei darle del tu perché oggi mi è sembrato un padre o un fratello molto autorevole) oggi diverse storie di ragazzi in situazioni diversamente facili e dietro queste storie c’era un insegnamento. Li hai aiutati, li hai sostenuti, hai espresso quello che è il valore più importante a mio avviso di tutta l’umanità, ama il prossimo come te stesso. Perché l’amore e la legalità è COSA NOSTRA.