Il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina considera inaccettabili le dichiarazioni del Presidente della Croazia, il quale ha affermato che la Crimea non sarà mai più l’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko.”Mi chiedo se Zoran Milanovic sarebbe stato in grado di diventare il Presidente del suo Paese con tale retorica negli anni ’90, quando la Croazia stava lottando per preservare la sua statualità. I suoi elettori avrebbero accettato di chiudere un occhio sull’occupazione di parte del loro Paese? Ne dubito. Permettetemi di ricordarvi che a causa di un’aggressione esterna, la Croazia avrebbe potuto perdere un terzo delle sue terre. Tuttavia, grazie all’eroica lotta, i croati sono stati in grado di proteggere l’indipendenza del loro Stato”, ha detto il portavoce ucraino. Nikolenko ha ribadito che il Ministero degli Affari Esteri considera inaccettabili le dichiarazioni del Presidente della Croazia, che di fatto ha messo in dubbio l’integrità territoriale dell’Ucraina.”Al contrario, apprezziamo molto e ringraziamo il governo della Croazia e il popolo croato per il fermo sostegno degli ucraini nella lotta contro l’aggressione russa”, ha aggiunto il portavoce del ministero degli Affari esteri. Il Presidente croato Zoran Milanovic, noto per le sue dichiarazioni anti-ucraine, aveva recentemente affermato che la Crimea “non sarà mai più territorio ucraino”. Ma il Presidente Milanovic non è nuovo a questo genere di esternazioni. A dicembre, il Ministro degli Esteri croato, Gordan Grlych Radman, aveva confermato che la Croazia sarebbe stata tra i Paesi pronti a ricevere parte dell’esercito ucraino per l’addestramento nell’ambito della missione di addestramento dell’UE.Subito dopo, però, Milanovic, che secondo la legge croata è anche il Comandante Supremo delle Forze Armate, si era espresso contro, dichiarando di opporsi all’addestramento dell’esercito ucraino sul territorio della Croazia e che avrebbe bloccato una tale decisione.Commentando la posizione del governo in merito alla missione, era arrivato a suggerire al Primo Ministro Andrey Plenkovich di andare lui stesso a combattere in Ucraina.Secondo la legge croata, sebbene il governo possa approvare di ospitare le Forze armate di Paesi alleati, per poter procedere deve ottenere l’approvazione preventiva da parte del Presidente. Laddove il Presidente decida di non sottoscrivere un simile accordo, come è accaduto in questo caso, il Parlamento può annullare il veto presidenziale solo con una maggioranza qualificata dei due terzi. Il Presidente croato è stato eletto nel 2019 come candidato liberale di sinistra. Dopo la sua elezione ha presto virato verso il nazionalismo populista ed ha criticato le politiche occidentali nei confronti della Russia e dei Balcani. Le sue attuali prese di posizione sono in aperta contrapposizione con quelle espresse dal governo conservatore attualmente in carica in Croazia, che si è sempre espresso in accordo con l’Unione Europea e la NATO. Quella di Milanovic resta una posizione minoritaria. Sebbene la Russia, dopo lo svolgimento di un referendum illegale nel 2014, abbia annunciato che la Crimea fosse parte del territorio russo, la maggior parte dei Paesi del mondo non ha riconosciuto tale annessione. |
Renato Caputo
Docente universitario di “Diritto Internazionale e normative sulla sicurezza (IUS/13)” nell’ambito del Master universitario di Secondo Livello in Scienze Informative per la Sicurezza presso l’Università degli Studi eCampus di Novedrate (CO)