martedì, 24 Dicembre, 2024
Politica

Tajani: più presenza UE nei Balcani

I Paesi dei Balcani sono strategici per l’Italia e occorre favorire una stabilizzazione, insieme alla Ue, di quella parte d’Europa. A ribadirlo durante l’audizione presso le commissioni riunite Affari esteri di Camera e Senato, è stato il ministro Antonio Tajani, sottolineando che la regione dei Balcani occidentali continua a soffrire di un’instabilità politica per la quale occorre rafforzare la presenza della Unione Europea su più fronti. “E’ una regione soggetta a competizione geopolitica, attori come Russia, Cina, Turchia e Arabia Saudita cercano di guadagnare spazi importanti, una dinamica che non deve lasciarci indifferenti. Ai Balcani ci legano geografia, storia, cultura, giochiamo in casa ma non diamo nulla per scontato. Il senso di appartenenza ai valori europei dei Balcani non deve vacillare, vogliamo esserci e giocare una partita da protagonisti”, ha detto il ministro.

Il 22 novembre scorso l’Italia ha partecipato a una missione congiunta con Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania, tornando a recitare un ruolo da protagonista nella vertenza tra Serbia e Kosovo. “In primavera organizzeremo una riunione con tutti i ministri degli esteri dei paesi balcanici occidentali, quindi ne seguirà un’altra con i ministri di Albania, Macedonia del Nord e Bulgaria. Abbiamo rinnovato l’impegno italiano, siamo in costante contatto con i governi di Serbia e Kosovo per contribuire a soluzioni pacifiche per la vertenza tra i due Paesi. Organizzeremo una serie di iniziative per favorire la presenza industriale e commerciale dell’Italia, a fine marzo ci sarà un business forum a Belgrado, quindi un altro a Pristina”, ha spiegato il ministro.

“L’obiettivo è quello di aprire nuovi mercati, favorire l’internazionalizzazione di piccole e medie imprese e gli investimenti nel nostro paese”, ha aggiunto. “Un percorso che passa anche attraverso l’impiego delle forze armate italiane. I militari sono un impegno cruciale per la stabilizzazione della regione, abbiamo militari ai confini tra Kosovo e Serbia, molto apprezzati da entrambi i Paesi coinvolti, che si sentono garantiti e per i quali la nostra presenza favorisce la stabilità”, ha concluso.

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