Una speciale versione del calendario storico dell’Arma dei Carabinieri dedicata alle persone affette da cecità o ipovedenti è stata caricata sul sito istituzionale.
L’audio racconto (disponibile quì) propone un’introduzione del giornalista Paolo Di Paolo con il commento della scrittrice Margaret Mazzantini, autrice dei testi dell’opera. Sono, inoltre, disponibili un’intervista di Philippe Daverio al Maestro Mimmo Paladino, autore delle tavole, la lettura della Prefazione del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Giovanni Nistri al Calendario Storico, la lettura dei testi dei singoli mesi a cura della Mazzantini e dell’attore Sergio Castellitto. Il Calendario, che commemora il centenario della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma, narra l’impegno quotidiano dei Carabinieri per le comunità.
Grazie a questa soluzione, supportata dalla tecnologia, anche coloro che non hanno la possibilità di vedere possono fruire dei vividi racconti tratti da storie realmente accadute e interpretate dalla scrittrice Mazzantini, e possono essere resi partecipi delle rappresentazioni di arte contemporanea del Maestro Paladino. “L’obiettivo di questo progetto – si legge in una nota stampa del Comando Generale – è quello di trasmettere il vero significato del calendario, ovvero l’attenzione dell’Arma alla protezione e al supporto delle categorie più deboli, anche a coloro che non hanno la possibilità di vederne e leggerne il contenuto”. In base a quanto riporta, nell’apposita sezione, il sito istituzionale della Quarta Forza Armata del nostro Paese, il Calendario storico apparve per la prima volta a Firenze nel 1928 per iniziativa del generale di Brigata Gino Poggesi, Ispettore della III Zona Carabinieri. Nel 1934 la sua pubblicazione venne affidata al Museo Storico dell’Arma, che vi provvide sino al 1944. Dopo una interruzione durata cinque anni, la pubblicazione venne ripresa regolarmente. Nel 1950 ne assunse la gestione il Comando Generale dell’Arma, che tuttora ne cura l’edizione. Il crescente interesse verso tale forma di pubblicistica militare, che sviluppa ogni anno un tema attinente alla storia o all’attività dell’Istituzione, lo ha reso oggetto di collezionismo.