domenica, 22 Dicembre, 2024
Economia

Il 60% dello stipendio per cibo, benzina, bollette

Si spende di più ma si porta a casa meno. È la formula inversa che assedia le famiglie italiane, quelle che devono fare i conti con il salto dell’inflazione e l’impennata del caro carburante. Nel complesso le “spese obbligate” hanno un peso sempre più rilevante nei bilanci domestici.
A fronte di una spesa mensile media pari a 2.016 euro, (1.202 euro l’anno scorso) sono stati “assorbiti” dagli acquisti obbligati: di cui 265 euro per benzina-gasolio e spese su mezzi pubblici; 425 euro per la manutenzione della casa e per le bollette di luce-gas-spese condominiali e, infine, 511 euro per il cibo e le bevande analcoliche.

Il balzo delle spese

Rilievi, conti e riflessioni arrivano dalla Cgia, società di Mestre che analizza le dinamiche socio economiche e come esse incidono sulla vita delle famiglie e delle imprese.
Secondo la stima dell’Ufficio studi, riferita al 2022, “gli acquisti per gli alimentari/bevande, per i trasporti e per la casa sono stati, sul totale della spesa mensile media di una famiglia italiana, pari al 59,6 per cento.” “A causa del rincaro dei prezzi registrato l’anno scorso, rispetto al 2021 si ipotizza che l’incidenza di questa tipologia di spesa sia cresciuta di 3,8 punti percentuali”, scrive la Cgia, “a causa dell’inflazione spendiamo di più, portiamo a casa meno beni e la gran parte della spesa – per cibo, carburanti e bollette – la facciamo per “vivere” e per recarci/tornare dal luogo di lavoro”.

Costi, ecco gli incrementi

Tra il 2021 e il 2022, le uscite per le spese obbligate della famiglia media italiana, sono salite di 171 euro (+16,6 per cento).
“Diversamente, quelle complementari (o consumi commercializzabili) languono”, segnala la Cgia, “nonostante nel 2022 l’aumento medio dell’inflazione si sia attestato attorno all’8 per cento, in termini assoluti l’incremento di questa tipologia di spesa si stima nullo. In altre parole, si ipotizza che negli ultimi due anni per acquistare alcolici, abbigliamento/calzature, mobili, tempo libero, ristorazione, ricettivo, istruzione, sanità, cura della persona, etc., la famiglia media italiana abbia speso mensilmente 815 euro”.

Piccole attività in crisi

Il contraccolpo sulle attività commerciali e produttive è diseguale. “Se la grande distribuzione organizzata e le vendite on line hanno registrato risultati positivi”, osserva la società mestrina, “le attività commerciali e artigianali di piccola dimensione dei settori appena richiamati hanno invece visto peggiorare la propria condizione economica”.

Al sud costi più alti

Nello scandagliare i dati emerge anche una differenza tra le aree del Paese. Ad esempio, “i dati consolidati per ripartizione geografica riferiti al 2021, invece, ci segnalano come l’incidenza della spesa obbligata su quella totale sia più alta nel Sud e nelle Isole rispetto alle altre aree del Paese”, la Cgia indica anche una spiegazione.
“Ovviamente, la minore capacità di spesa delle famiglie del Mezzogiorno contribuisce in misura determinante a far emergere questo risultato”.

Spese in crescita costante

Il Centro studi inoltre segnala un altro aspetto non rassicurante. La crescita della spesa non subisce flessioni. “A partire dal 2017, l’incidenza delle spese obbligate sul totale cresce tendenzialmente fino a toccare la punta stimata per il 2022 del 59,6 per cento”, calcola la Cgia, “Secondo gli ultimi dati disponibili al 2021, la spesa media più alta a livello nazionale è ascrivibile alle famiglie residenti nella provincia autonoma di Bolzano (3.116 euro). Seguono quelle ubicate in Lombardia (2.904 euro), nella provincia autonoma di Trento (2.791 euro), in Valle d’Aosta (2.721 euro) e nel Lazio (2.712 euro). Chiudono la graduatoria la Sicilia (1.992 euro), la Calabria (1.915 euro) e la Puglia (1.808 euro)”.

Bollette maxi tagli al cibo

Nella “disaggregazione” della spesa emerge che ci sono tre voci che costituiscono le spese obbligate. “Casa, cibo e trasporti”, seleziona il Centro studi, “emerge che la somma dei consumi per le bollette di luce, acqua, gas, rifiuti, etc.; degli alimenti di prima necessità pane, latte e carne e dei carburanti gasolio, benzina, pedaggi; ammonta ad oltre il 52 per cento della spesa obbligata media annua della famiglia italiana (pari a 1.202 euro). Le bollette, ad esempio, sfiorano il 54 per cento dell’intero costo della voce”, infine le altre spese, “Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili. La spesa per pane, latte e carne, invece, è pari al 50 per cento della spesa totale per gli Alimentari e le bevande analcoliche. Carburanti e pedaggi, infine, ammontano al 53 per cento della spesa totale della voce Trasporti”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Draghi, Governo e Quirinale. Rebus senza soluzione? Forse no

Giuseppe Mazzei

Fini (Cia-Agricoltori): indicate al Governo le priorità: lavoro e flussi di manodopera immigrata, sicurezza e pensioni basse

Leonzia Gaina

Il Papa: missione segreta per la pace in Ucraina

Renato Caputo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.