Il segretario della Cgil è un democratico tutto d’un pezzo preso com’è dai tanti problemi dei lavoratori, non ha dimestichezza con le discoteche e i disk-jockey. Le musiche non sono il suo forte. Così, venerdì sera, quando è stato eletto il segretario della Cgil di Bologna Michele Bulgarelli nel circolo Arci di san Lazzaro di Savena, non ha dato peso al brano che il disc-jockey ha fatto partire per celebrare l’evento. Si trattava – nientepopodimeno – del coro dell’Armata rossa che eseguiva l’inno dell’Unione sovietica, identico all’inno nazionale della Russia di Putin, eccetto poche parole adattate alle circostanze.
Non sappiamo se il disc-jockey sia un nostalgico di Baffone, un tifoso dell’attuale zar del Cremlino o semplicemente uno sbadato che ha confuso l’Internazionale (inno dei lavoratori) con il canto sovietico e ora russo. Landini (62 anni) ha altro cui pensare, ma il neo eletto Bulgarelli (37 anni) poteva pure accorgersi dell’errore. Niente. Ma all’Arci perché tengono in consolle inni in lingua russa e non una normale versione italiana dell’Internazionale? Magari eviterebbero queste figuracce che in piena guerra scatenata dalla Russia dovrebbero fare arrossire di vergogna.